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L’Europa (in)difesa. Tutte le mosse di Bruxelles

Nascerà a ferragosto l’Unione Europea?

Nei giorni in cui appare evidente che anche la locomotiva tedesca è destinata a frenare senza un percorso condiviso che punti alla crescita, l’Europa può proprio oggi, nel giorno di ferragosto, dimostrare di essere per la prima volta davvero unita. Oggi infatti si riunisce un Consiglio straordinario dei ministri degli Esteri. Lo ha convocato l’attuale Lady Pesc, la baronessa Ashton, ma era stato richiesto anche dalla titolare della Farnesina, Federica Mogherini. Dopo un comunicato congiunto di Francia, Inghilterra e Germania per chiedere il cessate il fuoco a Gaza, era stata il nostro ministro degli Esteri a reagire chiedendo che fosse la Ue ad esprimere una posizione comune sul conflitto fra Israele e Hamas ma anche su Ucraina, Libia e Iraq. Quest’ultimo dossier è quello che sarà affrontato prioritariamente oggi. L’Italia, da parte sua, ieri con una nota congiunta Mogherini-Pinotti, ha confermato l’impegno sul fronte umanitario prevedendo un ponte aereo, con 6 voli, per la distribuzione di aiuti aereo C130J dell’Aeronautica Militare, l’equipaggio e specialisti dell’Esercito, attraverso l’Unicef, nel nord dell’Iraq. Maggiore cautela è espressa dal governo italiano circa la possibilità – già operata da altri Paesi europei, a partire dalla Francia – di fornire armi ai peshmerga curdi che combattono sul terreno contro la follia genocida dell’Islamic State. E se Olanda e Germania aprono a questa ipotesi, Roma conferma di voler attendere proprio alla riunione di oggi. La stessa Mogherini ha detto di attendersi non il solito comunicato ricco di buone intenzioni ma l’individuazione di azioni precise che diano il senso della capacità europea di rispondere efficacemente alle sfide che sono aperte vicino ai propri confini. Il Consiglio di oggi potrebbe e dovrebbe anche occuparsi di Ucraina dove gli scontri si fanno più intensi e con essi anche la propaganda russa. E un passaggio importante è rappresentato anche dalla situazione libica dove la comunità internazionale, e la Ue in primis, deve decidere se occuparsi di questa terra martoriata e sostenere il lavoro del nuovo Parlamento che in pochi giorni ha dichiarato lo scioglimento delle milizie, individuato le regole per l’elezione diretta del Presidente e rivolto un appello alle Nazioni Unite perchè intervenga a protezione dei civili libici. E’ ferragosto, è vero. Molti europei sono in vacanza. Tanti altri hanno la testa ai gravi problemi economici delle proprie famiglie ed imprese. Oggi però a Bruxelles l’Unione europea potrebbe dare un segno di vita la cui rilevanza andrebbe ben al di là delle singole (e comunque importantissime) questioni affrontate. E’ chiaro ormai che qui, per dirla con Garibaldi, “o si fa l’Europa o si muore”

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