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Il Vaticano chiede di non demonizzare Grillo

“Gli schieramenti politici arrivano all’appuntamento di domenica e lunedì ciascuno con le proprie difficoltà”. Così l’Osservatore romano’ in un’analisi sul voto italiano affidata a Marco Bellizi e intitolato ‘Fra molte incognite l’Italia alle urne’.

La tenuta del Pdl

“Il centrodestra di Silvio Berlusconi, che ha incentrato la sua campagna elettorale sulla promessa della restituzione dell’Imu pagata lo scorso anno dagli italiani, ha rimandato a dopo il voto il confronto sul suo futuro e sulla stessa scelta del suo candidato alla presidenza del Consiglio, tanto che alcune analisi avanzano dubbi sulla reale tenuta del Popolo della libertà, nel caso che il centrodestra non ottenga la maggioranza di Camera e Senato.

L’alleanza del Pd con Vendola

Il centrosinistra di Pierluigi Bersani, che ha condotto una sobria campagna elettorale attorno al tema della lotta alla disoccupazione, paga in parte proprio gli effetti collaterali delle primarie, in termini di alleanza obbligata con la sinistra di Vendola. La presenza nello schieramento del segretario di Sinistra ecologia e libertà ha creato infatti non poche difficoltà a Bersani, impegnato ad accreditarsi come leader di un governo di stampo laburista e riformista, affidabile anche agli occhi dei mercati e della comunità internazionale.

Il percorso di riforme per Monti

Su questo punto in particolare ha insistito la campagna elettorale del presidente del Consiglio uscente. Mario Monti è fatto oggetto dei prevedibili attacchi per le dure misure anticrisi che è stato chiamato a varare nel corso dei suoi mesi di Governo e che sono state votate dal Parlamento quasi all’unanimità e durante la campagna elettorale ha messo in luce quelle che a suo parere sono le contraddizioni esistenti all’interno del centrosinistra e del centrodestra, cercando di convincere gli elettori della necessità di continuare sulla strada delle riforme, anche se con maggiori interventi per favorire la ripresa dei consumi e della crescita economica”.

Il rapporto diretto del M5s con il suo elettorato

“Su tutti – conclude il quotidiano della Santa Sede – incombe l’incognita di quali dimensioni avrà il successo del Movimento 5 Stelle guidato da Beppe Grillo, un fenomeno trasversale che con ancora troppa superficialità viene liquidato come espressione di antipolitica, di populismo o di demagogia, appellativi che, se possono ben adattarsi ad alcuni slogan lanciati durante i comizi, non rappresentano adeguatamente un elettorato che persegue anzitutto un rapporto diretto con i suoi rappresentanti, in un momento in cui, nonostante tutti i segnali che arrivano dalla società civile, la politica tradizionale è avvertita, spesso non a torto, desolatamente autoreferenziale”.

Il nodo coalizioni

“Dalle previsioni più accreditate si deduce che alcune forze politiche saranno costrette a coalizzarsi per dare un Governo al Paese. E’ altrettanto condivisa infatti l’opinione che l’Italia non possa permettersi di tornare alle urne entro pochi mesi, rendendo vane così le misure prese dall’Esecutivo uscente. Misure che, grazie ai sacrifici degli italiani, hanno permesso di uscire dalla tempesta finanziaria. Al tempo stesso, chi governerà è chiamato ad agire non più in una logica emergenziale ma ponendo le basi per riforme strutturali di medio e lungo periodo, tali da coinvolgere inevitabilmente l’identità stessa del Paese”.

La necessità di una maggioranza politica e non solo numerica

“Serve, insomma, un Governo che possa contare su una forte maggioranza politica e non solo numerica”, scrive il quotidiano della Santa Sede. “E che sia espressione anche di una giusta sintesi fra le diverse sensibilità riformiste. La campagna elettorale non ha dato, in questo senso, indicazioni sufficientemente rassicuranti, fra promesse spregiudicate a danno delle categorie più fragili e confronti dialettici nei quali, con poche eccezioni, non ha avuto spazio la proposta di un progetto organico per l’Italia. Così come è rimasto sostanzialmente ignorato il grande tema della profonda crisi culturale e di valori, di cui l’evasione fiscale e un federalismo non solidale sono solo tra le manifestazioni più tangibili”.

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