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Alemanno e Meloni, Fratelli (coltelli) d’Italia

Gianni Alemanno sì, Gianfranco Fini no. L’ex presidente della Camera non ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione del nuovo movimento politico-culturale di destra Azione Nazionale. “Non è neppure iscritto”, dicono i promotori dell’iniziativa che sottolineano, però, come nei suoi confronti non ci sia alcuna pregiudiziale. Anzi, se decidesse di unirsi, sarebbe ben accetto visto che l’obiettivo dichiarato è quello di ricostruire “una destra plurale”. Una destra che sia in grado di andare oltre la diaspora di Alleanza Nazionale e di superare le tante spaccature del passato, a cominciare proprio dalla decisione di Fini di lanciare Futuro e Libertà per l’Italia nell’estate del 2010. Seppur con il ruolo del semplice militante, c’era invece l’ex sindaco di Roma Alemanno, il quale ha confermato di non voler assumere ruoli attivi in politica finché non saranno risolte le questioni giudiziarie che lo coinvolgono.

(LE ULTIME SORTITE DI ALEMANNO PIZZICATE DA PIZZI. TUTTE LE FOTO)

QUARANTENNI RAMPANTI

La scena se la sono presa, dunque, i cosiddetti quarantenni, politicamente nati e cresciuti in Alleanza Nazionale ma poi – dopo lo scioglimento del Popolo della Libertà – finiti in partiti diversi. In occasione dell’assemblea della fondazione di AN di inizio ottobre, hanno presentato una mozione comune – risultata però sconfitta dall’alleanza tra Giorgia Meloni, Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa – ma adesso lanciano Azione Nazionale. Almeno per ora “solo un movimento e non un partito politico” hanno puntualizzato più volte. Un movimento che ha rapporti freddi con i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.

(LE PASSIONI NON SOLO POLITICHE DI GIORGIA MELONI. LA GALLERIA FOTOGRAFICA)

LA SQUADRA DI AZIONE NAZIONALE

L’associazione sarà guidata da un consiglio direttivo formato da dodici persone, nella maggior parte dei casi con responsabilità politiche in consigli regionali e comunali. Il portavoce è il quarantatreenne Fausto Orsomarso, attualmente consigliere regionale in Calabria e in passato capogruppo di AN a Cosenza. Tra gli altri, ci sono Alessandro Urzì (consigliere della provincia autonoma di Bolzano dove è stato anche candidato a sindaco nel 2015), Gianluca Vignale (consigliere regionale di Forza Italia in Piemonte), Andrea Santoro (consigliere comunale a Napoli eletto con FLI) e Mario Ciampi (docente universitario di Storia delle istituzioni politiche e segretario generale dell’associazione finiana Liberadestra). Un altro (ex?) finiano guiderà il comitato dei promotori, l’organo che dovrà dare all’associazione un indirizzo politico e culturale. Si tratta di Pasquale Viespoli, 60 anni, ex sindaco di Benevento, deputato, senatore e sottosegretario al lavoro con Silvio Berlusconi, in pratica chiamato a svolgere il ruolo di padre nobile della neonata associazione.

(ECCO LE ULTIME USCITE PUBBLICHE DI FINI E DEI FINIANI VISTE DA UMBERTO PIZZI)

IL CENTRODESTRA CHE NON C’E’

E’ stato lo stesso Viespoli a chiarire nel dettaglio proposte e progetti di Azione Nazionale, nata con l’ambizione di andare a colmare “il vuoto di idee che c’è nel centrodestra italiano”. Viespoli non ha nascosto “il rischio di velleitarismo e minimalismo” che si nasconde dietro un’iniziativa del genere ma ha sottolineato con forza la necessità di costruire una vera alternativa di destra a Matto Renzi. In Italia manca la destra politica, per tale ragione abbiamo fondato questo movimento”, gli ha fatto eco Mario Ciampi. I membri dell’associazione garantiscono che Azione Nazionale non sarà l’ennesimo partitino ma una sorta di pensatoio nel quale elaborare idee per il centrodestra del futuro. E – a conferma di ciò – hanno annunciato che non lasceranno le forze politiche di provenienza.

PRIMARIE E LEADERSHIP

In questo contesto sembra quasi disturbare il tema della leadership, sempre più centrale nella politica di oggi. Anzi, per spiegare i motivi che hanno condotto all’attuale situazione di crisi, viene citata anche “l’eccessiva personalizzazione della leadership”. A precisa domanda sui leader del centrodestra di oggi e, in particolare su Matteo Salvini, Viespoli ha risposto: “L’idea che sia la leadership a fare il consenso non mi ha mai convinto, neanche quando si trattava di Fini o di Berlusconi. Figuriamoci ora”. Da questa analisi deriva la convinzione che si debba ricorrere allo strumento delle primarie, a favore delle quali si è espresso ieri anche il leader di Conservatori e Riformisti, Raffaele Fitto.

(I CONSERVATORI DI FITTO E CAPEZZONE IN AZIONE. FOTO DI PIZZI)

ELEZIONI E TERRITORIO

Il movimento sarà caratterizzato da una forte attenzione ai territori come conferma la presenza di tanti amministratori locali. “A differenza di molte altre – partite dal palazzo – la nostra è un’operazione che nasce dal basso” ha rivendicato Urzì. In virtù di ciò, non è neppure escluso che alle prossime amministrative possa presentarsi a livello locale qualche lista civica collegata – più o meno direttamente – ad Azione Nazionale. “Ma non siamo un partito”, ha ribadito ancora Viespoli. “Solo dirlo sarebbe presuntuoso, così come lo sarebbe immaginare una proiezione elettorale alle prossime amministrative. Ciò però non esclude che ci possano essere liste civiche che abbiano il loro riferimento politico in Azione Nazionale”.

(ALEMANNO, FINI, GASPARRI, MATTEOLI E ALTRI EX MSI ED EX AN. ARCHIVIO UMBERTO PIZZI)

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