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Virginia Raggi faccia una giunta politica, niente caccia indecorosa a tecnici esterni

Se fosse stato ancora vivo Gianroberto Casaleggio il teatrino di assessori tecnici al comune di Roma non sarebbe mai andato in scena. Marcello Minenna sarebbe rimasto a fare il dirigente di secondo livello alla Consob e il magistrato della Corte dei Conti, Raffaele De Dominicis, a godersi la sua pensione.

La stagione dei tecnici al governo è chiusa da tempo. Quella iniziata è la stagione delle scelte politiche e per farle servono persone che hanno deciso di fare politica, prendendo i voti dei cittadini, almeno per una parte della loro vita. I tecnici che pontificano ex cattedra e che pretendono di decidere su aspetti chiave della vita dei cittadini senza essere mai stati votati da alcuno hanno fatto il loro tempo.

La sindaca Virginia Raggi faccia quindi il passo che avrebbe già dovuto fare da tempo: individui un personaggio politico all’interno del M5S in grado di fare l’assessore al Bilancio.

Per competenza maturata nella scorsa consiliatura comunale e per formazione professionale il vicesindaco Daniele Frongia ne ha tutte le caratteristiche. Risponde perfettamente ai requisiti richiesti: un politico che capisce di finanza pubblica. Stando così le cose non si comprende perché sia iniziata una nuova caccia al terzo tecnico – che difficilmente sarà particolarmente bravo visto il caos presente e le criticità del Campidoglio – invece di affidare le deleghe a Frongia.

Teme la Raggi gli effetti del gossip costruito ad hoc che indica in Frongia il suo nuovo compagno di vita? Teme Frongia di non essere all’altezza della sfida e quindi si smarca dall’incarico? Teme il M5S un eccessivo rafforzamento dell’asse Raggi-Frongia a Roma? Tutti aspetti marginali ed insignificanti stante la situazione indegna per una grande capitale del mondo globale nella quale versa Roma: non più governata davvero da ormai un anno.

La Raggi varchi il Rubicone dell’improduttiva dimensione mediatica del suo agire e faccia una giunta politica a tutto tondo. Gli assessorati di Roma devono servire anche a formare la classe dirigente del M5S e per sapere se i Frongia del momento sono in grado di diventare classe dirigente c’è una sola strada percorribile: affidargli incarichi complessi di governo e verificare, poi, come se la sono cavata bene o meno.

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