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Tutti i dossier spaziali sul tavolo di Paolo Gentiloni e Valeria Fedeli

Valeria Fedeli

Tra i dossier sul tavolo del prossimo presidente del Consiglio Paolo Gentiloni c’è anche lo spazio, settore che sarà seguito in particolare dal nuovo ministro dell’Istruzione e della Ricerca, Valeria Fedeli, che prende il posto di Stefania Giannini, la quale aveva conseguito risultati ragguardevoli per il comparto, come rimarcato da Formiche.net. Un settore – quello spaziale – rilevante per l’Italia e per lo sviluppo di una filiera industriale in grado di dare prestigio e sviluppo a livello internazionale.

Dall’ultima ministeriale dell’Agenzia spaziale europea sono giunte buone notizie per il nostro Paese. Conferme di progetti che richiederanno tutto l’impegno del sistema-Paese per raggiungere risultati di rilievo e continuare ad essere partner ricercati a livello internazionale, secondo gli addetti ai lavori, che dunque si attendono da Fedeli un’attenzione non secondaria al dossier spazio.

Tra i settori di maggiore interesse c’è sicuramente quello dei lanciatori. Avio, l’azienda di Colleferro, sta già lavorando alle nuove versioni del Vega (Vega C e Vega E) che costituiranno punto di riferimento per la messa in orbita di costellazioni satellitari e piccoli satelliti. Il volo inaugurale di Vega C è previsto per il 2019.

L’anno successivo sarà invece la volta di Exomars, il programma europeo per Marte. L’Italia partecipa con un sostanzioso 45% e tra le principali attività affidate al nostro Paese (e a Leonardo/Finmeccanica) c’è quella della costruzione della prima trivella marziana che cercherà la vita nel sottosuolo del grande pianeta.

Il consorzio Cira e Thales Alenia Space Italia hanno invece la co-primership per Space Rider, il sistema europeo di trasporto spaziale riutilizzabile che sarà lanciato proprio dal nuovo Vega C per trasportare oggetti nello spazio e rientrare a Terra pronto per un nuovo uso.

Infine, tra i dossier più rilevanti per l’Italia c’è quelle delle telecomunicazioni e della navigazione. Alla ministeriale Esa è stato approvato un raddoppio dell’impegno (da 50 a 100 milioni di investimenti). Ora, vista la centralità del settore – soprattutto in termini commerciali –, è necessario mettere a sistema tutte le risorse politiche e industriali per strutturare programmi e attività di rilievo come ad esempio il lancio di costellazioni satellitari per la gestione di attività terrestri legate all’Internet of things.

Al governo, attraverso il ministero dell’Istruzione e della Ricerca, e dell’Agenzia spaziale italiana, spetterà il compito di spingere e promuovere lo sviluppo di attività industriali e di ricerca. In tal senso la rivitalizzazione della cabina di regia per lo spazio, la quale ha l’importante compito di stimolare e porre la giusta attenzione politica sullo sviluppo di attività cruciali per il nostro Paese, potrebbe giocare un ruolo importante, sottolineano gli osservatori del settore.

Non si possono poi dimenticare i progetti da sviluppare in collaborazione con la Nasa che darebbero all’Italia l’opportunità di un progressivo sviluppo industriale e sarebbero occasione di crescita in termini di expertise spaziale. Tra i tanti treni in corso che si chiede all’Italia di non perdere – o quanto meno di valutare in modo concreto – ci sono poi le missioni Veritas (Venere), l’Asteroid redirect mission  e Moon rice.

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