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Difesa innovativa come Tesla? Bill Lynn (Leonardo Drs) spiega come

Unire in un’unica rete sensori diversi e integrare un sistema d’arma ad energia diretta per proteggersi dagli sciami di droni. Sono solo alcuni degli obiettivi che Leonardo DRS sta perseguendo dopo la fusione, a giugno, dell’azienda di radar israeliana RADA, illustrati a DefenseNews dall’amministratore delegato della controllata americana del gruppo di piazza Monte Grappa, William Lynn

Progredire la tecnologia per integrare i sensori, l’uso dell’energia diretta e la guerra elettronica per eliminare sciami di droni. È l’obiettivo dichiarato dal presidente e amministratore delegato di Leonardo DRS, controllata americana del gruppo di piazza Monte Grappa, William Lynn, a seguito della fusione della società con l’azienda israeliana di radar RADA Electronics Industries, avvenuta a giugno. Secondo quanto affermato da Lynn a DefenseNews, la fusione con RADA aiuterà l’azienda ad avanzare in due dei suoi quattro mercati primari: la protezione delle forze, che include il suo sistema di difesa integrata per veicoli aerei senza pilota, e il rilevamento avanzato.

La fusione tra Leonardo e Rada

Il 21 giugno, infatti, la società di Monte Grappa, attraverso la propria controllata americana Leonardo DRS, e l’azienda israeliana Rada Electronic Industries, società specializzata in soluzioni all’avanguardia per la Force protection militare, hanno siglato l’accordo per la fusione di quest’ultima nella società controllata dal gruppo italiano. Attraverso questa operazione, tra l’altro, Leonardo DRS si è potuto quotare automaticamente al Nasdaq di New York e alla borsa di Tel Aviv. Sulla fusione era intervenuto anche il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, che aveva definito l’accordo “molto positivo, un’importante opportunità per l’industria italiana” e che ha in agenda una visita negli Stati Uniti. Ora, le prossime tappe della fusione prevedono la presentazione alla Securities and exchange commission (Sec), l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza della borsa valori. Una volta che la Sec avrà esaminato i dati presentati da Leonardo DRS ci sarà il voto degli azionisti di RADA. La data di chiusura è prevista per metà autunno. “Non credo che ci saranno problemi” ha dichiarato Lynn.

Il rilevamento avanzato

Secondo quanto affermato da Lynn, l’inserimento dei radar di RADA nel portafoglio di Leonardo DRS “fornisce l’unico sensore che non avevamo”, fondamentale affinché l’integrazione dei sensori diventi sempre più presente sui veicoli dell’esercito come carri armati e i mezzi da combattimento. In particolare, l’Esercito degli Stati Uniti si sta muovendo nel campo del rilevamento integrato per la gestione del campo di battaglia. Come spiegato dal manager, grazie a questa tecnologia si ottiene un quadro completo del campo di battaglia e si è in grado di prendere tutti i dati e di renderli fruibili per il decisore. “Pensate a una Tesla – ha detto Lynn – c’è una telecamera per la retromarcia e gli specchietti laterali con il rilevamento delle collisioni. Tesla ha integrato tutto questo in un’unica immagine, così tanto bene che in effetti il sistema potrebbe guidare l’auto”.

Una rete integrata di sensori

Intervistato da DefenseNews, Lynn ha spiegato che quest’obiettivo è raggiungibile impegnando il network computing: “il sistema di gestione delle battaglie può prendere tutti questi feed e fornire un’unica immagine”. In pratica si tratta di mettere insieme, in un’unica immagine, i dati raccolti da fonti diverse, che possono essere “i sensori a infrarossi, i mirini delle armi, il sistema di visione”. A questi, naturalmente, si aggiungono i sistemi di protezione attiva, ciascuno dotato di un suo radar di supporto, impiegabile come input aggiuntivo, per restituire un’immagine più precisa possibile dell’ambiente operativo in cui ci si sta muovendo. “I sensori già ci sono, così come la rete, ma la fusione tra questi elementi ancora no. Penso si possa fare in tre o quattro anni”. Utilizzando tutti i sensori insieme si ottengono dati di migliore qualità che possono essere usati per definire le opzioni a disposizione del comandante, aiutandolo a prendere decisioni. “Ad esempio – ha spiegato Lynn – l’identificazione di un bersaglio, l’indicazione delle coordinate, l’accertamento che si tratti effettivamente di un avversario e non di un amico, e l’indicazione di una soluzione di tiro potrebbero essere realizzati in un’unica immagine integrata.

Difendersi dagli sciami di droni

Per quanto riguarda il contrasto agli sciami di droni, Leonardo DRS sta producendo il Sistema di difesa integrato per veicoli aerei senza pilota mobili e lenti (Mlids), basato su due veicoli, con uno che trasporta i sensori per rilevare le minacce, e il secondo le armi per abbatterlo. Ora la società sta sviluppando una soluzione a veicolo singolo, “più compatto, più mobile e meno vulnerabile”. La vera sfida, però, saranno gli sciami di droni, che non possono essere affrontati cineticamente uno per uno. “Per questo motivo è necessario cercare soluzioni che non siano cinetiche, come la guerra elettronica, il disturbo, l’energia diretta”, ha detto Lynn, aggiungendo come la società stia valutando aggiornamenti in questo senso sui sistemi Mlids. “L’aspetto più difficile è il fabbisogno di energia per l’energia diretta – ha spiegato l’ad di Leonardo DRS – e il modo per renderla mobile”. Per Lynn, è quindi necessario sviluppare modi più efficienti per produrla, in modo da poterla inserire in un pacchetto che possa essere installato su un veicolo, piuttosto che utilizzarla solo in un sito fisso.

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