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Gestire la complessità. Il sistema di Mbda per le armi del Tempest

A Farnborough, la società presenta la sua visione per ottimizzare la gestione degli armamenti che equipaggeranno il caccia di sesta generazione Tempest, un sistema in grado di dialogare anche con le piattaforme senza pilota e gli altri assetti aerei, terrestri e navali nel segno della inter-operabilità multi-dominio degli scenari del futuro

Continuano a prendere forma le collaborazioni industriali intorno al programma del sistema di combattimento aereo del futuro, il caccia di sesta generazione Tempest. Al Farnborough international airshow, infatti, Mbda ha presentato la propria visione per l’ottimizzazione degli effetti degli armamenti che saranno installati sul Tempest, attraverso il Weapon effects management system, uno strumento di gestione che dovrà garantire l’utilizzo efficace ed efficiente dei vari sistemi d’arma a bordo. “In Mbda sappiamo che gli armamenti in rete, così come la loro capacità di essere cooperativi e utilizzabili anche in sciami, forniranno un vantaggio operativo nei futuri scenari di battaglia”, ha commentato Chris Allam, managing director di Mbda Uk ed executive group director Engineering, che ha anche aggiunto, “Il Tempest avrà anche il vantaggio dell’informazione in quello stesso contesto. Con l’integrazione di questi due vantaggi si arriverà a una vera e propria ottimizzazione degli effetti, rendendo semplice l’utilizzo di armamenti complessi”.

Il Weapon effects management system

L’obiettivo del Weapon effects management system, a cui MBDA sta lavorando a stretto contatto con i partner del programma, è quello di progettare un software che funzioni armonicamente con i sistemi di missione e la suite di sensori della piattaforma principale, in grado di fornire la migliore risposta alle minacce e utilizzabile nel momento più opportuno, massimizzando quindi l’efficacia complessiva della missione. Per Lorenzo Mariani, managing director di Mbda Italia ed executive group director Sales and business development: “Queste capacità saranno la base dei più performanti sistemi multi-dominio di nuova generazione”, aggiungendo come la societò sia in grado “di fornire ai clienti la possibilità di gestire gli effetti in modo cooperativo, così come tutte le tecnologie necessarie per contrastare le minacce future, sempre più sfidanti”.

Le necessità multi-dominio

In un ambiente operativo sempre più complesso, un pilota, o anche un operatore da remoto, avrà bisogno dell’assistenza dell’intelligenza artificiale e del machine learning per ridurre il suo carico cognitivo e facilitare il coordinamento di tutti i complessi armamenti disponibili in un contesto di conflitto. Potrebbe anche essere che l’effetto migliore non provenga dalla piattaforma principale del sistema, ma da uno dei sistemi aggiunti senza equipaggio che accompagneranno il caccia Tempest, come gli Uncrewed combact aerial vehicle, droni da combattimento aereo. Inoltre, grazie alla caratteristica di interoperabilità del Tempest, l’effetto potrebbe anche venire da sistemi terrestri o navali in un più ampio contesto di battaglia multi-dominio. Un’ulteriore caratteristica del sistema è quella di sfruttare le capacità di rilevamento e data-link su un armamento per contribuire a un sistema di missione, aumentando così la situational awareness.

La collaborazione sul Tempest

Lavorare nel Team Tempest fin dall’inizio del programma ha consentito a MBDA di progettare e valutare il Weapon effects management system insieme a tutti gli altri partner del programma, in linea con l’obiettivo di progettare fin dall’inizio un sistema completo, dai sensori agli armamenti. “Il programma è un’ulteriore grande opportunità per cooperare a livello internazionale – ha detto ancora Mariani – e sfruttare le capacità avanzate di ciascun Paese per offrire al mercato nuove prestazioni all’avanguardia”.

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