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Intelligenza artificiale, il governo usa il golden power. Ecco come (e perché)

La scorsa settimana è stato firmato il Dpcm con l’esercizio dei poteri speciali con opposizione all’operazione tra l’olandese Nebius e Tecnologia Intelligente S.r.l. di Marco Carrai. Tutti i dettagli

La scorsa settimana Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ha firmato un decreto per l’esercizio dei poteri speciali opponendosi all’acquisizione da parte della società olandese Nebius B.V. dell’intero capitale sociale di Tecnologia Intelligente S.r.l., una Srl dal capitale di 10.000 euro costituita lo scorso luglio dall’imprenditore Marco Carrai, che è anche console onorario di Israele per Lombardia, Toscana e Emilia-Romagna.

Come raccontava Il Fatto Quotidiano a gennaio, Nebius B.V. è stata costituita un mese prima di Tecnologia Intelligente S.r.l. ed “è amministrata da un cittadino olandese, Alfred Alexander de Cuba, nato nelle Antille olandesi e residente allo stesso indirizzo della Nebius, ad Almere, pochi chilometri da Amsterdam”. Lo stesso giornale evidenziava come Nebius avrebbe pagato a Carrai solo i 10.000 euro del capitale, ma avrebbe poi finanziato “lo sviluppo della Srl con un prestito di due milioni erogato da Yandex”, colosso noto come il “Google russo” fondato dall’oligarca Arkady Volozh, sanzionato a giugno scorso per il ruolo del motore di ricerca nell’oscurare notizie sulla guerra e perché “sostiene, materialmente o finanziariamente, il governo della Federazione Russa ed è responsabile del sostegno ad azioni o politiche che minano o minacciano l’integrità dell’Ucraina”.

Nebius, spiegava Carrai al Fatto Quotidiano, “sta costruendo una tecnologia di artificial intelligence totalmente unica per l’Europa, che oggi non esiste. Faremo un centro di ricerca dove verranno fatti dei brevetti: c’è un contratto per cui noi dobbiamo fare ricerca e sviluppo in base a step di avanzamento. Ci lavoreranno data scientist, matematici, ingegneri tra i più bravi del mondo”. Carrai aveva negato che, continuava il giornale, “Nebius sia una semplice scatola veicolo di Yandex, eppure de Cuba risulta essere l’uomo degli affari esteri del gigante russo, visto che guida decine di sue società in Olanda, Svizzera, Finlandia, Moldova, Francia e Cina, e firma i documenti contabili di Yandex per la Sec americana”. Ad ogni modo per Carrai “Yandex è olandese e ha tra i maggiori azionisti fondi Usa. I soldi non sono russi”, ripeteva l’imprenditore ammettendo di conoscere personalmente Volozh visti i suoi legami con Israele ma di non averlo più incontrato dopo le sanzioni.

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