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Myrta Merlino, Paolo Gentiloni e Matteo Salvini presentano l’ultimo libro di Maurizio Molinari. Le foto di Pizzi

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Maurizio Molinari
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Stefano Folli, Maurizio Molinari
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Maurizio Molinari
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Andrea Monorchio, Maurizio Molinari
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Matteo Salvini
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Matteo Salvini
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Matteo Salvini
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Matteo Salvini
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Matteo Salvini
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Matteo Salvini
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Elisabetta Sgarbi, Matteo Salvini
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Elisabetta Sgarbi, Maurizio Molinari
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Pier Carlo Padoan
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Pier Carlo Padoan, Elisabetta Sgarbi
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Stefano Folli, Paolo Gentiloni
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Paolo Gentiloni e Maurizio Molinari
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Paolo Gentiloni e Maurizio Molinari
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Paolo Gentiloni e Maurizio Molinari
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Myrta Merlino
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Myrta Merlino e Matteo Salvini
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Myrta Merlino e Matteo Salvini
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Matteo Salvini e Paolo Gentiloni
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Matteo Salvini e Paolo Gentiloni
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Matteo Salvini e Paolo Gentiloni
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Matteo Salvini e Paolo Gentiloni e Maurizio Molinari
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Matteo Salvini e Paolo Gentiloni e Maurizio Molinari
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Matteo Salvini e Paolo Gentiloni
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Matteo Salvini e Paolo Gentiloni
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Matteo Salvini e Paolo Gentiloni
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Matteo Salvini e Paolo Gentiloni e Maurizio Molinari
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Matteo Salvini e Paolo Gentiloni
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Matteo Salvini e Paolo Gentiloni
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Maurizio Molinari e Matteo Salvini
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Paolo Gentiloni e Matteo Salvini
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Paolo Gentiloni e Matteo Salvini
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Paolo Gentiloni e Matteo Salvini
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Matteo Salvini
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Matteo Salvini
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Matteo Salvini
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Matteo Salvini
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Matteo Salvini
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Marco Tardelli e Myrta Merlino
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Marco Tardelli e Myrta Merlino
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Si intitola “Perché è successo qui”, un “Viaggio all’origine del populismo italiano che scuote l’Europa” il libro del direttore de La Stampa, Maurizio Molinari, presentato ieri dall’ex premier Paolo Gentiloni e Matteo Salvini, vicepremier e ministro dell’Interno al Tempio di Adriano a Roma.

Da una parte, quindi, Gentiloni (Pd) che auspica la costruzione di un’Europa “più sovrana, unita e solidale”, dall’altra Salvini (Lega) che sogna invece un’Europa “che faccia poche cose ma le faccia bene. E soprattutto che non decida tutto”.

“Gran parte della classe dirigente italiana passa la giornata a guardare l’andamento dello spread, penso lo faccia anche Salvini. Sento dire: vabbè, ma lo spread è a 320… A me questa spensieratezza non mi rassicura. Ci sono anche nubi nell’economia mondiale che per fortuna per ora non han portato a una crisi come nel 2012. Un’italia indebolita nella sua forza nei mercati è un’italia che rischia”. Ha detto Gentiloni: “Allarme Italia. Correggiamo quello che c’è da correggere, non c’è nulla di scandaloso a correggere una manovra economica che suscita allarme nei mercati. Perché l’allarme nei mercati è una minaccia per le nostre famiglie, per i risparmi, per il lavoro”.

Ma Salvini ha affermato: “Se fossi convinto che la manovra è sbagliata l’avrei cambiata. Ma non è così, nessuno torna indietro, abbiamo messo 1,5% come crescita prudenzialmente. Sono convinto sarà anche di più”.

(Foto: Umberto Pizzi-riproduzione riservata)

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