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 About Otto Lanzavecchia

Milano, classe 1996, oggi giornalista professionista e curatore di Decode39. Mi occupo di geopolitica ed esteri, dell'intersezione tra tecnologia e società, di energia e transizione. Tra vento e monti quando riesco. Twitter/X: @otto_lanza

La battaglia del cognac. Pechino risponde all'indagine Ue sulle auto elettriche

La Cina annuncia un’indagine anti-dumping sui liquori tipicamente francesi, un avvertimento non troppo velato all’Europa in generale e a Parigi (protagonista nell’avvio dell’indagine europea sull’inondazione di veicoli elettrici cinesi) in particolare. Il copione di Xi è il solito: modulare la pressione economica per fini politici

La danza del de-risking. Seul sempre più centrale nel distacco da Pechino

Semiconduttori e batterie sono pilastri dell’economia nazionale, ma anche le direttrici di una collaborazione sempre più stretta con i partner occidentali, evidenziata con chiarezza dall’aumento di investimenti diretti dall’estero. L’intento comune è contrastare il gigante cinese con supply chain (indo-pacifiche) alternative

Verso la nazionalizzazione dell’IA? Sforzi e sfide dei Paesi nel mondo

Il potenziale dell’intelligenza artificiale ha pesanti implicazioni per l’interesse nazionale, e sono almeno sei i Paesi (all’infuori di Stati Uniti e Cina) che già investono massicciamente per creare modelli autoctoni. Ma non è detto che i loro sforzi verranno ripagati. Ecco perché rincorrere Washington sarà sempre più difficile

Auto elettrica, sorpasso cinese su Tesla. Ma la corsa non è ancora vinta

Byd supera per la prima volta la leader statunitense, ma a distanza di poche ore i titoli degli automaker cinesi slittano in borsa. Le premesse del loro successo sono legate alla strategia di Pechino, e la levata di scudi nel nome del de-risking potrebbe mandarla fuori strada. Scenari e prospettive per il 2024

High tech, così l'Occidente stringe le maglie dopo il boom di export tra Cina e Russia

Decuplicate le esportazioni in Russia di prodotti cinesi essenziali per l’industria bellica, mentre Xi e Putin brindano alla crescita dei legami economici e l’Ue minaccia ritorsioni. Intanto Asml espande la lista dei macchinari per chip soggetti ai controlli alle esportazioni verso la Cina. Ecco perché la spinta alla balcanizzazione tecnologica continuerà nel 2024

Opec, l’Angola si chiama fuori. Ecco cosa è successo

La seconda potenza petrolifera africana non ha digerito la spinta saudita a tagliare la produzione. L’impatto è minore in termini di barili di petrolio (specie considerando l’ingresso del Brasile) ma d’effetto in termini di narrative di Paesi “non allineati” in stile Brics. Spazio in più per l’alternativa occidentale?

Non solo auto elettriche. La sordità selettiva nel dialogo Ue-Cina

Pechino continua a non recepire le preoccupazioni economiche europee, derubricandole a frutti della vicinanza con gli Stati Uniti. Dal summit di dicembre è emersa con chiarezza la distanza delle posizioni, come spiega García-Herrero (Bruegel). E sembra inevitabile che il conflitto in materia di commercio andrà ad inasprirsi. Occhi aperti sull’auto elettrica (e sull’unità delle capitali Ue)

Ue-Usa, dazi su acciaio e alluminio rimandati al 2025. C’entra Trump?

Sembrava che una serie di nuovi accordi su acciaio, alluminio e materie prime avrebbero sotterrato definitivamente la questione delle tariffe. Ma gli accordi non sono (ancora) stati raggiunti, e l’entrata in vigore dei dazi è stata rimandata fino a dopo le elezioni Usa del 2024. Ecco perché è questione di prospettiva strategica

Dagli Usa alla Cop28. I progressi della fusione nucleare nel 2023

A un anno dalla storica “accensione” al Nif californiano, gli scienziati replicano il risultato con costanza. In Giappone è da poco partito il reattore tokamak più grande al mondo, altro piolo sulla scala verso Iter e Demo. Nel frattempo il settore privato continua a correre, e alla Cop28 gli Usa hanno lanciato un consorzio internazionale per favorirlo, mentre i regolatori occidentali preparano il terreno

Rinnovabili, l’obiettivo è triplicare. Ma occhio ai venti contrari

Oltre 100 Paesi alla Cop28 hanno promesso di accelerare ancora sull’installazione di eolico e solare. Ma agli ostacoli storici (permitting e allacci alla rete) si stanno aggiungendo condizioni economiche sfavorevoli e problemi lungo le catene di approvvigionamento. Ecco cosa frena lo sviluppo e cosa può ribaltare questa condizione

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