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Va esteso agli operatori sanitari l’obbligo della vaccinazione. Parla Serracchiani (Pd)

Serracchiani, vaccinazione

Oggi alla Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome si è parlato del decreto Lorenzin sui vaccini obbligatori. Uscendo dalla riunione al Cinsedo, la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha dichiarato: “Abbiamo approfondito il decreto sui vaccini che è stato presentato dal governo. Proprio oggi in Senato è stato ridotto il numero di vaccini obbligatori, da 12 a 10. Per quanto ci riguarda, abbiamo inserito una previsione per noi importante, cioè quella di estendere l’obbligo di vaccinazione agli operatori sanitari, una parte del problema che va affrontata”.

ECCO COME IL SENATO HA MODIFICATO IL DECRETO LORENZIN SUI VACCINI

Il decreto Lorenzin ha stabilito che tutte le famiglie dei bambini che si iscrivono a scuola o all’asilo debbano presentare la certificazione di aver effettuato dodici vaccini: polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse, haemophilus influenzae tipo B, morbillo, rosolia, parotite, varicella, meningococco B e C. La decurtazione in sede di Commissione degli ultimi due sarebbe motivata dai dati epidemiologici: l’unica emergenza, relativa al meningite tipo C, è localizzata in Toscana, dove è già in corso una campagna vaccinale.

Inoltre, considerato che il provvedimento è stato approvato anche per contrastare l’epidemia di morbillo in corso in Italia, per monitorare gli effetti dei nuovi obblighi la Commissione ha stabilito che fra tre anni verrà effettuato un monitoraggio sulle coperture vaccinali. Se, come si auspica, la quota avrà raggiunto il 95%, la soglia della cosiddetta “immunità di gregge” considerata sicura (oggi siamo al 87%), potrebbe decadere l’obbligo per il vaccino quadrivalente, cioè morbillo, rosolia, parotite e varicella. Il decreto Lorenzin prevedeva anche multe fino a 7500 euro alle famiglie inadempienti e, per chi rifiutasse di mettersi in regola, la denuncia alla Procura dei minori e potenzialmente l’esclusione della patria potestà. L’esame del Senato ha considerevolmente ridotto le sanzioni, che non dovrebbero superare i 3500 euro. Sembra che salti anche la segnalazione alla Procura dei minori.

(Video Askanews)

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