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La comunità d’intelligence degli Stati Uniti considera l’intelligenza artificiale come un possibile “acceleratore di influenza” da parte di attori ostili, “non uno strumento rivoluzionario” in questo tipo di attività definite information operation o foreign information manipulation and inference. “In altre parole, le information operation sono la minaccia e l’intelligenza artificiale è un facilitatore”. È quanto ha dichiarato un funzionario anonimo dell’Ufficio del direttore dell’intelligence nazionale degli Stati Uniti durante un recente briefing con i media.

Secondo l’intelligence statunitense è la Russia il principale attore straniero che utilizza l’intelligenza artificiale per influenzare le elezioni presidenziali del 2024. L’intelligenza artificiale, ha spiegato il funzionario, permette alla Russia ma anche all’Iran di creare rapidamente contenuti polarizzanti per manipolare gli elettori americani.

Le operazioni russe hanno diffuso immagini, video e testi generati dall’intelligenza artificiale su figure di spicco negli Stati Uniti, puntando su temi divisivi come l’immigrazione. Anche per questo, ha spiegato il funzionario, Mosca alimenta l’ex presidente Donald Trump e cerca di screditare la vicepresidente Kamala Harris.

Ciò appare l’opposto di quanto dichiarato pubblicamente dal leader russo Vladimir Putin. Ma l’obiettivo sembra destabilizzare la democrazia americana più che sostenere un candidato presidenziale.

Anche l’Iran ha utilizzato l’Intelligenza artificiale per creare contenuti in inglese e spagnolo, con l’obiettivo di indebolire Trump nelle elezioni. La Cina, terza minaccia straniera, utilizza invece l’intelligenza artificiale per influenzare l’opinione pubblica globale, trattando temi divisivi come la droga e l’aborto negli Stati Uniti, ma senza attaccare direttamente il risultato delle elezioni.Finora, tuttavia, l’uso dell’IA si è concentrato più sulla creazione di contenuti che sull’interferenza diretta nelle votazioni.

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