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Da tempo la Turchia ha puntato le sue attenzioni sull’Albania, perché è un Paese strategicamente importante per la stabilità del costone balcanico: per questa ragione, da un lato, sostiene costantemente la sua integrazione con l’Ue e, dall’altro, prosegue con il rafforzamento dei rapporti bilaterali. A questo è servito il recente incontro tra Recep Tayyip Erdogan ed Edi Rama, che tra le altre cose ha toccato gli sforzi albanesi per contrastare il gruppo terroristico gülenista (FETÖ).

Feto

Il presidente Erdoğan ha pubblicamente elogiato gli sforzi dell’Albania per porre fine alle attività del gruppo terroristico gülenista, avverso al leader turco. Feto è accusato dal governo di Ankara di essere dietro una lunga campagna volta a rovesciare lo Stato attraverso l’infiltrazione nelle istituzioni turche. Numerose inoltre sono le aspettative di Ankara in merito alla solidarietà dei Paesi amici e alleati nell’estradizione dei fuggitivi del Feto e l’Albania fa parte di questa strategia.

Ankara ha chiesto agli Stati Uniti di estradare il leader del Feto Fethullah Gulen, residente in Pennsylvania, ma i funzionari statunitensi non hanno accolto la richiesta. Erdogan lo ritiene responsabile del fallito tentativo di colpo di Stato del 2016.

Un mese fa la polizia turca ha arrestato cinque membri del gruppo e altri quattro fuggitivi che, secondo le autorità di Ankara, cercavano di attraversare il confine settentrionale con la Grecia.

Il rapporto tra Albania e Turchia

Perché Tirana ha deciso di posizionarsi in questo quadro? Il sostegno turco allo sviluppo dell’Albania è ormai avviato e verrà realizzato attraverso l’agenzia Tika e la cooperazione con l’ufficio di Tirana, sia per aumentare gli investimenti sia per sviluppare collegamenti tra i settori aziendali interconnessi. Il tutto collegato ad iniziative singole ma intrecciate, come la costruzione di un ospedale, realizzata nel 2021 e poco dopo di un aeroporto. Il consorzio scelto per costruire l’aeroporto è legato al partito del presidente ed è guidato da una società di proprietà dell’imprenditore kosovaro Behgjet Pacolli.

Nel 2022, inoltre, dopo tre anni di restauro è stata inaugurata da Erdogan in persona la moschea Ethem Bey, risalente all’epoca ottomana e uno dei simboli della capitale albanese Tirana.

Memorandum

Da quest’anno è in vigore un memorandum siglato dai due leader che prevede una serie di accordi in settori nevralgici per la cooperazione nel campo ambientale, per la gestione sostenibile delle foreste e delle aree protette, per lo status dell’ufficio di coordinamento del programma TIKA, per la cooperazione militare, e infine nei settori dei media, della comunicazione e dell’informazione pubblica.

Qui Nato

Nel 2013 la Turchia è stata dichiarata “partner strategico” dall’Albania. Questo il punto di partenza per comprendere le mosse turche dell’ultimo decennio, che passano dal comune denominatore delle iniziative legate alla difesa. Da pochi mesi l’Albania ha riaperto la base aerea di Kuçova, a sud di Tirana, per trasformarla in un hub logistico e operativo aereo della Nato. Si tratta della prima e unica infrastruttura di questo tipo nei Balcani occidentali, alla cui inaugurazione oltre al primo ministro albanese, era presente anche il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto insieme a quello turco e a diversi rappresentanti dell’Alleanza atlantica. Il tutto mentre F-16 e F-35 statunitensi sorvolavano cerimonialmente la base.

Ankara-Tirana, così Erdogan punta ai Balcani

Il presidente Erdoğan ha incontrato il primo ministro Edi Rama e pubblicamente ha elogiato gli sforzi dell’Albania per porre fine alle attività del gruppo terroristico gülenista, avverso al leader turco. Tutti i dettagli del bilaterale

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