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Expo: numeri, fatti e illusioni da evitare

Certo le notizie a luglio non sono troppe, e spesso non sono confortanti. Dunque un po’ di sano ottimismo da spargere è il benvenuto. È quello che avranno pensato i vertici dei quotidiani, non solo del centro e del nord ma anche del Sud (come la Gazzetta del Mezzogiorno, ad esempio) che hanno dedicato l’apertura del quotidiano all’accordo sull’Expo. “Il lavoro flessibile parte dall’Expo“, ha titolato in prima pagina ad esempio il Corriere della Sera che a Milano e in Lombardia ha il suo baricentro pur essendo un giornale a carattere nazionale.

Un’intesa epocale? Vediamo numeri e fatti. Ieri la società Expo spa e i sindacati, compresa la Cgil, hanno sottoscritto un accordo in base al quale la società che organizzerà l’evento fieristico è pronta a procedere con almeno 640 nuove assunzioni e 195 stage effettivi. Con un’avvertenza: l’intesa – sottolineano gli addetti ai lavori – è benvenuta, ma in un quadro congiunturale di crisi economica non può indurre a un eccesso di euforia.

Piuttosto sarebbe da valutare l’estensione dell’accordo che consenta – come rilevato in un’intervista al Corriere della Sera dall’ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, ora presidente della Commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi (Pdl) – al sistema Paese “di arricchirsi di una regolazione straordinaria, transitoria e sperimentale giustificata dall’Expo di Milano“. Una forte semplificazione delle norme sul lavoro in materia di contratto a termine, di pianificazione e certificazione della formazione in apprendistato, di lavoro occasionale, di collaborazioni a progetto ed altro ancora grande occasione “per mobilitare la nazione e invertire il declino“.

Ipotesi da affiancare per il momento a un fatto positivo: la firma all’accordo della Cgil che, dopo essersi riavvicinata ai due sindacati confederali Cisl e Uil, inizia forse così un percorso di emancipazione dagli antagonismi della Fiom.

Insomma, accordo azienda-sindacati ottimo, ma sono banditi i facili entusiasmi per evitare altre illusioni.

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