scriveva cristina campo: “La caparbia, ininterrotta lezione delle fiabe è la vittoria sulla legge di necessità e assolutamente niente altro, perché niente altro c’è da imparare su questa terra”.
e ancora: “soltanto per allusioni celate nel reale si manifesta il mistero. I simboli delle sacre scritture, dei miti, delle fiabe, che per millenni hanno nutrito e consacrato la vita, si vestono delle forme più concrete di questa terra: dal Cespuglio ardente al Grillo parlante, dal Pomo della Conoscenza alle Zucche di Cenerentola”.
continuiamo a leggere le fiabe e non gli opuscoli del ministero.