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Belen e la chiusura della mente americana

Cristina-Parodi_Benedetta-Parodi-575x463decine di miglia di firme per chiudere il programma di belen “come mi vorrei”: i principali quotidiani a commentare l’iniziativa, che è stata promossa da camilla bliss (alias camilla de luca), una ventenne irritata dal programma ritenuto «maschilista e pieno di stereotipi. Potrebbe chiamarsi Come mi vorreste voi . Una ragazzina che lo guarda è portata a pensare che l’unico modo per avere un ragazzo ed essere accettata dagli altri sia cambiare radicalmente per aderire a un’immagine stereotipata e falsa dettata da una società omologante».

la notiziola non mi ha lasciato indifferente: belen è(ra) belen ed è fantastico che le ultime generazioni si destino dal torpore che ha afflitto le penultime.

oggi, però, ho comprato il corriere della sera e repubblica, con i loro “femminili”. non credo che gli stereotipi maschilisti che hanno attirato tante critiche al programma di belen siano molto diversi da quelli che imperversano sui settimanali dei due più importanti giornali italiani. basta vedere la foto di copertina di angiolina jolie e l’intervista (credo, però, che i puristi la potrebbero definire: marchetta) di candida morvillo a cristina parodi, che ha appena dato alle stampe il libro: “sei perfetta e non lo sai”: “un manuale scorrevole e divertente che spiega come vestirsi in ogni occasione, valorizzando i punti forti e mimetizzando quelli deboli”.

mi sono chiesto, in vero un pò angustiato: ma può essere che tutte queste donne dello star system (giornaliste, scrittrici, attrici) si prestino ad essere strumenti della ideologia maschilista?

per fortuna ho avuto una folgorazione: ho riaperto “la chiusura della mente americana” di allan bloom ed ho riletto le pagine sulla crisi del pudore femminile. mi sono pacificato.

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