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Italiche facce di bronzo

gerald-bruneau-e-la-performance-con-i-bronzi-di-riace-8-575509_tnla polemica sul trasporto dei bronzi di riace a milano per l’expo ha registrato il sommo intervento del presidente del consiglio «Io sono sempre stato un entusiasta dello spostamento di opere. Il punto (però) è che spostarli a mio giudizio non ha alcun senso. Un conto è prendere opere italiane e portarle in giro al mondo – spiega il premier -ma per quale motivo dovrei spostare i Bronzi a Milano? Piuttosto dovrei portare i visitatori dell’Expo da Milano a Reggio,perché ho bisogno di valorizzare la Calabria».

se il trasporto non dovesse mettere a repentaglio le preziose statue, è difficile non condividere il giudizio di oscar farinetti  «Io i Bronzi di Riace li porterei di corsa a Milano. Li farei vedere a tutti quelli che verranno all’Expo, che sono comunque una percentuale minima dei turisti stranieri che verranno in Italia nei prossimi anni, ed a Milano annuncerei, che dopo i sei mesi dell’ Expo,li si potranno vedere solo ed esclusivamente in quella regione stupenda che è la Calabria».

si tratta di un giudizio per me condivisibile alla luce della proposta di marcello veneziani: “anziché tenerli chiusi e sequestrati in museo e anziché mandarli in giro per il mondo, perché non li si pianta sul mare, – previo condizioni favorevoli (un guscio invisibile) – all’imbocco del porto di Reggio, in modo che siano l’emblema del Mediterraneo, dell’Italia, della Calabria e di Reggio, visibili per mare e per cielo, per treno e per strada? Il sole nostrum è la loro patria e il mare nostrum è la loro matria. E poi alla Sirenetta di Copenaghen o alla Statua della libertà mica chiedono di andare in giro per il mondo… Portateli alla luce e il bronzo diventerà oro”.

quella di veneziani è una proposta – l’unica proposta per quanto a me noto – che valorizza i bronzi quale patrimonio storico artistico della nazione (art. 9 Cost.).

tutto il dibattito sul trasferimento a milano mi sembra condizionato dalla dottrina de michelis che vede nelle opere storiche e d’arte dei (meri) “beni” culturali da sfruttare come “giacimenti culturali”.

è riduttivo richiedere e considerare la presenza dei bronzi a milano come una mera occasione per rilanciare il turismo culturale in calabria e in italia.

la loro gloria sarebbe effimera: un evento destinato ad essere superato dal prossimo.

altro discorso è se l’arrivo a milano in un occasione che garantisce una visibilità mondiale si inserisse in un programma più ampio e ambizioso: trasformare i bronzi di riace in un simbolo del mediterraneo.

(foto delle performance di gerald bruneau)

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