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Goldman Sachs sfida Bloomberg con l’operazione Symphony

Goldman Sachs è andata fino in fondo. Da anni conduceva una battaglia contro Bloomberg e i suoi terminali di servizi di messaggistica per gli operatori finanziari, considerati troppo costosi e antiquati con il loro software proprietario non adattabile. Negli ultimi mesi, la banca aveva puntato Perzo, una start-up della Silicon Valley che offre un servizio di instant messaging e chat che Goldman Sachs ha fatto di tutto per promuovere a Wall Street perché open-source, personalizzabile e sicuro. Finalmente, Goldman ha raccolto intorno a sé un gruppo di grandi società finanziarie e con loro ha non solo investito in Perzo, come si vociferava quest’estate, ma l’ha acquistata. La missione dichiarata è cambiare il modo in cui gli operatori finanziari comunicano.

INSIEME 14 BIG DELLA FINANZA

Il pool di quattordici big della finanza capitanato da Goldman Sachs ha in pratica investito 66 milioni di dollari formando una venture, Symphony Communication Services Holdings, che ha a sua volta acquistato Perzo. La start-up è stata fondata due anni fa dal veterano dei software per comunicazioni David Gurle che ha scelto il nome Perzo ispirandosi, pare, alla parola italiana “prezzo”. Anche per Symphony ha pensato all’Italia: il nome gli è venuto in mente ascoltando le Quattro Stagioni di Vivaldi.

L’accordo arriva dopo mesi di trattative in cui Goldman Sachs ha attratto i big della finanza nel consorzio di investitori: Bank of America, Bank of New York Mellon, BlackRock, Citadel, Citigroup, Credit Suisse, Deutsche Bank, JP Morgan Chase, Jefferies, Maverick Capital, Morgan Stanley, Nomura Holdings, Wells Fargo.

In una nota, Symphony dice di aspettarsi che molte società finanziarie saranno presto tra i suoi utenti: “Symphony risponde a un urgente bisogno dell’industria di avere a disposizione metodi più efficaci di comunicazione e collaborazione”, afferma Darren Cohen, global co-head of principal strategic investments di Goldman Sachs. Goldman ha detto che Symphony è già usato da 23.000 dipendenti interni, che scambiano milioni di messaggi ogni settimana.

CHE COSA E’ SYMPHONY

Symphony permetterà alle società finanziarie, ai clienti corporate e a singoli utenti di mettere tutte le loro comunicazioni digitali in un’unica piattaforma centralizzata. Chat, sms, e-mail e tweet non dovranno più appartenere a silos separati. La piattaforma è anche “open source”, il che vuol dire che gli utenti possono prendere il codice e modificarlo in base alle loro specifiche esigenze.

“Ci siamo resi conto che la messaggistica rappresentava un problema complesso da risolvere nel nostro settore”, ha dichiarato ancora Cohen. “E’ il sistema nervoso centrale dei mercati finanziari, ma le informazioni esistono in silos separati, non si parlano tra loro. Così abbiamo cominciato a pensare a creare una piattaforma che permettesse ai silos di comunicare in maniera efficace, e poi a portare questa piattaforma a clienti e utenti esterni”. Symphony è un temibile concorrente per altre reti di dati e di messaggistica esistenti a Wall Street, come quelle gestite da Bloomberg, da Thomson Reuters e da Markit.

ATTACCO A BLOOMBERG

Ma anche se i concorrenti di Symphony sono più di uno, è uno solo il target principale: Bloomberg. L’alleanza Goldman-Gurle è stata letta da molti analisti come frutto del desiderio di liberarsi dalla onnipresente piattaforma di messaggistica e chat Instant Bloomberg, i cui terminali costano più di 20.000 dollari l’anno; la tecnologia inoltre è proprietaria, quindi non personalizzabile.

Ma l’intenzione delle banche non è solo quella di risparmiare o di personalizzare, bensì di arginare la potente tecnologia di data-mining di Bloomberg. Anche perché, nota Business Insider, le banche possono pure lamentarsi del prezzo dei terminali Bloomberg, ma crearsi un proprio sistema non è esente da costi. Il vero nodo è la privacy. Goldman, infatti, teme l’abilità di Bloomberg di scandagliare milioni di chat e e-mail, anche private, di broker e trader, per ricavarne prezzi di titoli, valute, commodity e asset “over the counter” e informazioni finanziarie di valore. Hedge fund e altri clienti di Wall Street usano infatti queste informazioni contro le banche per trattare ad armi pari. E anche i giornalisti possono avere accesso a molti dati sul sistema.

“Goldman sta probabilmente cercando di prendere in mano le redini del suo destino”, commenta Stephane Dubois, Ceo di Xignite. “Senza una spinta dai grandi player, le forze del mercato non sono state sufficienti per scalzare il monopolio di Bloomberg. Stanno facendo il possibile per cambiare lo stato delle cose”. “Se Bloomberg perderà il suo predominio sul sistema di messaggistica, potrebbe vedersi costretta ad abbassare il prezzo del terminale”, ipotizza David Rho di MMG Partners.

Bloomberg non ha per ora rilasciato commenti, mentre Thomson Reuters ha detto che pensa di collaborare con Symphony di modo che la sua piattaforma dati, Eikon, possa dialogare col nuovo sistema. Le stesse indicazioni sono arrivate da Markit. Inoltre, Thomson e Markit hanno cominciato a sviluppare insieme una piattaforma di chat “open-source”.

DAVID GURLE, UN EX DI REUTERS 

L’operazione Symphony riporta a collaborare top manager che già si conoscono: Gurle, infatti, ha lavorato con Goldman e altre banche in precedenti fasi della sua carriera, mentre era in Microsoft, in Thomson Reuters e poi in Skype. In un post sul blog del sito di Symphony, Gurle ha scritto che la piattaforma di messaggistica della sua azienda “è progettata per essere usata da società di tutto il mondo che hanno bisogno di comunicare in modo istantaneo e sicuro e consegnare informazioni ad altissimo valore, per le quali un ritardo di pochi secondi può avere un significativo impatto”. Symphony sarà a disposizione di tutte le società finanziarie a partire da metà 2015.

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