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Con Silvana Sciarra la Cgil entra alla Consulta

Il suo nome era Barack Obama/ ma lo chiamavan Drago/ i clan democrat di Chicago/ dicevan che era un mago.

Povero Obama, ha perso il referendum sulla sua presidenza. I repubblicani hanno stravinto nelle elezioni di medio termine non per meriti loro ma per demeriti suoi. Eppure Obama aveva attuato – nelle condizioni date – tutte quelle politiche (compresa una fuga precipitosa dall’Irak) che la sinistra vorrebbe aver fatto e fare anche in Europa.

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Con Silvana Sciarra la Cgil entrerà alla Consulta.

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Se ci fosse qualcuno che, per motivi particolari suoi, aborrisse l’idea di far parte della Corte Costituzionale e volesse essere strasicuro di non correre quel rischio, potrebbe riuscirci semplicemente così: candidandosi, alla prima occasione, per Forza Italia e facendo circolare, tra i gruppi parlamentari, che il suo sponsor è Gianni Letta.

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Sul Corriere della Sera giganteggia una foto di Simone Baldelli, detto il Lumacone, a fianco di Maria Elena Boschi radiosamente Callipigia: ambedue si coprono la bocca con le dita per evitare la lettura labiale della loro conversazione. Stanno concordando una complicata procedura parlamentare oppure …. gatta ci cova?

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Solidarietà a Marianna Madia Botticelli. Ha diritto di sorbire un cono gelato senza dover essere sottoposta a pesanti ironie.

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Sappiamo che fine ha fatto Dudù. Sta bene, ma è convalescente da una delicata operazione. Sarà il primo barboncino trans gender. Vladimir Luxuria lo ha convinto.

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La Francescheide: ‘’Un Sommo Pontenfice, mio predecessore, venne accusato di aver taciuto l’Olocausto durante il Nazismo. Per questo motivo si è giocato l’aureola.  Non mi accuseranno, un giorno, di aver tollerato una nuova persecuzione dei cristiani in tutto il mondo e  offerto  l’altra guancia all’Islam?”

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Chapeau: il ministro degli Interni Alfano, nella replica alla Camera sulla mozione di sfiducia, non ha esitato a dire la verità: la carica, i lavoratori della Thyssen, se la sono cercata.

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