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Lega, Fd’I e M5S, chi sale e chi scende mentre monta la rabbia degli italiani. Radar Swg

Secondo l’ultimo Radar settimanale di Swg gli italiani sono pervasi da un sentimento di incertezza, che provoca rabbia e preoccupazione. Sentimenti che si ripercuotono sulla gestione della seconda ondata del Covid da parte di regioni e governo. Il Dpcm 24 ottobre? Divisivo: positiva la didattica a distanza, ma non la chiusura di bar, ristoranti e parrucchieri

Nel pieno della seconda ondata del coronavirus, gli italiani iniziano a dare cenni di cedimento. Cresce la preoccupazione, in una situazione di incertezza che pervade il vissuto individuale da marzo, e crescono rabbia e paura, così come la consapevolezza che la pandemia ci accompagnerà ancora per diversi mesi. Allo stesso tempo, resta la preoccupazione che la situazione economica individuale possa peggiorare nel corso del tempo. A questo quadro di incertezza sui vissuti di individuali, si somma poi il calo di fiducia nel governo, nelle regioni e nella Protezione civile sulle capacità di gestione della pandemia.

CONTAGI E PREOCCUPAZIONE

Al 23 ottobre, rileva il radar settimanale di Swg, la percentuale di italiani che ritengono probabile contrarre personalmente il coronavirus tocca il 57%, un dato in crescita rispetto a marzo (55%) e che fino a luglio era sceso notevolmente, per poi riprendere a risalire. Inoltre, la quota di preoccupazione generale per il virus è quasi allo stesso livello di marzo (45%, ora al 43%).

I timori relativi al virus si sommano a un crollo generalizzato delle emozioni positive, come la speranza (passata dal 30% al 28%) e la fiducia (scesa dal 14% al 10%), mentre a crescere sono le emozioni negative: l’incertezza passa dal 49% di marzo al 59% di ottobre, la rabbia passa dal 17% al 25% mentre la paura che a marzo era al 33% non raggiunge i livelli di inizio pandemia, ma dopo essere calata nei mesi estivi torna a crescere arrivando al 28%.

QUANTO DURERÀ ANCORA LA PANDEMIA?

Per l’84% degli italiani è ormai assodato che la pandemia durerà ancora almeno più di tre mesi, ma la capacità di reazione a questa prospettiva continua ad essere buona (73%) pur con un forte sentimento di incertezza. A preoccupare molto gli italiani è però il quadro economico, percepito in peggioramento nelle ultime due settimane. La paura, per gli italiani, è di non riuscire a far fronte alle spese nei prossimi mesi, anche se la propensione al risparmio scende dal 53% di settembre al 49% del 23 ottobre.

I VOTI A REGIONI, GOVERNO E UNIONE EUROPEA

La crescita dei sentimenti negativi a livello individuale si ripercuote, allora, anche sul giudizio che gli italiani danno alle istituzioni, a tutti i livelli, per la gestione della pandemia. Mentre il voto per l’Unione europea è in leggera crescita (da 4 a 4,8), calano i voti per governo (da 6,6 a 5,4), Protezione civile (da 7,7 a 6,5) e delle regioni di appartenenza (da 6,9 a 5,8).

Il governo, dicono gli italiani, agisce sempre in ritardo (58%) e sta mettendo a rischio l’economia del Paese (56%) e in linea generale solo per il 27% degli intervistati ha la situazione sotto controllo. Il Dpcm del 24 ottobre, che ha introdotto nuove misure restrittive e che ha causato le proteste di diverse categorie, tra cui i ristoratori, i gestori di palestre e il comparto della cultura, è percepito come adeguato alla situazione attuale solo dal 28% degli intervistati, mentre la quota di chi non lo approva è al 66%. Una percentuale, però divisa in due: per il 36% le misure introdotte non sono sufficienti, mentre per il 25% sono eccessive.

COSA CHIUDERE, COSA LASCIARE APERTO

Entrando nello specifico, secondo i cittadini italiani il divieto di feste al chiuso e all’aperto è adeguato (70%), mentre restano dubbi sulla chiusura di palestre e piscine (eccessiva per il 41%) così come sulla chiusura di teatri, cinema e sale da concerto (eccessiva per il 42%). Eccessiva, poi, la chiusura di bar e ristoranti dalle 18 alle 5, mentre la didattica a distanza è eccessiva solo per il 24%.

In una prospettiva futura, rileva Swg, gli italiani guarderebbero con favore un coprifuoco dalle 23 alle 5 (salvo motivi di lavoro), lo stop di tutte le competizioni sportive, anche professionistiche, la chiusura di scuole e università con il passaggio alla didattica a distanza così come il divieto di spostamento tra le regioni se non per motivi lavorativi o di salute. Non piace, invece, la prospettiva di una possibile chiusura totale di bar e ristoranti, così come quella di parrucchieri e centri estetici.

INTENZIONI DI VOTO

E se a dominare tanto il dibattito pubblico quanto la rilevazione settimanale di Swg è l’aumento dei contagi da coronavirus, il dato sulle intenzioni di voto mostra un calo della Lega di un punto percentuale (dal 24,3% al 23,3%) a favore di Fratelli d’Italia (dal 15,7% al 16,2%). La forza guidata da Giorgia Meloni, inoltre, continua la sua scalata nei consensi, attestandosi sopra il Movimento 5 Stelle tendenzialmente stabile al 15,4%.

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