L’Italia del sogno Mediaset, i tentativi e i fallimenti di un personaggio ambizioso, su cui incombe l’ombra del padre, il “dentista di Berlusconi” morto suicida. Il romanzo autobiografico di Francesco Mazza è diventato un cult. Ecco perché
04/11/2021
Un libro anti-letterario che sta diventando un caso letterario. Si parla dell’autobiografia di un quarantenne, Francesco Mazza, che ha raccontato il proprio rapporto/contrasto col padre, ne “Il veleno nella coda” (Laurana). E fin qui abbiamo a che fare con un topos, sia nei plot narrativi che nelle considerazioni dei saggisti. La crisi della figura paterna rimanda all’onda lunga freudiana e lacaniana: la ricerca del padre da parte del figlio, con le sue implicazioni culturali e psicologiche, è stata raccontata, per esempio, nel bel libro su Telemaco di Massimo Recalcati. La fuga infinita dalla personalità del padre è la linea della prosa più feroce di Giuseppe Berto, l’indifferenza e fastidio per il padre è la costante di Michel Houellebecq.
Nel caso di Mazza ci sono diversi elementi strani, incongruenti, per questo interessanti, notati dai vari recensori (da Giovanni Pacchiano a Davide Brullo, al Domani e altri) che hanno fatto di questo romanzo-biografia un libro di culto. Per primo chiediamoci: ha senso per un quarantenne ricapitolare propria vita? Sì, se interviene qualcosa di drastico, ultimativo, che non permette più alla vita di andare avanti come prima, e costringe a tirare le fila delle esperienze fatte, vale a dire degli errori commessi. Massimo Mazza, il padre dell’autore, si suicida nel 2019.
Di origini umili, ambizioso, geniale, maniacale, è un chirurgo maxillofacciale e un dentista di successo, le cui tecniche innovative hanno creato seguaci in tutto il mondo. Ha denaro, ha amanti. Massimo Mazza è stato, per anni, il dentista di Berlusconi. Il libro si svolge lungo l’arco dell’apogeo e della caduta berlusconiana: il tema personale e poi generazionale (padri e figli) è inestricabile dal tema generale: la parabola sociale di un Paese prima esaltato dall’era-Mediaset -forse l’ultimo, controverso, momento di euforia dal Dopoguerra- poi disilluso in tutti i modi possibili.
Nel libro ci sono aneddoti inediti su Villa Certosa, diversi incontri del protagonista con Berlusconi, ma non è un libro antiberlusconiano. Francesco Mazza è laico rispetto al potere: ne osserva i meccanismi, registra la presenza del demone interiore (“l’oscuro inquilino”, lo definisce) che chiede soldi, fama, successo, dentro ognuno di noi. E non si professa immune, anzi, dichiara le intenzionalità e i fallimenti. Bimbo prodigio alla trasmissione “Il raggio verde” di Michele Santoro, autore a Italia1 e poi autore di “Striscia la notizia”, con guadagni considerevoli e poca libertà, decide di mollare tutto e scappare a New York. Studia cinema. Riesce a girare un cortometraggio (“Frankie: Italian roulette”) costoso, bello, premiato, e ignorato.
E qui siamo a un altro punto notevole del libro: Mazza scrive un romanzo-autobiografia, ma è una prima persona che non ha niente di soggettivo, piuttosto racconta quello che succede a lui come se succedesse a un altro: il contrario dell’autofiction. Il veleno nella coda è un libro quasi antiletterario, si diceva all’inizio, perché usa un linguaggio medio, libero dalle ossessioni della “voce d’autore”, più vicino semmai a una sensibilità cronistica. Quando parla di sé Mazza riesce, con un equilibrio invidiabile, a non avere né pudore né ostentazione. Parla di sé come di fatti che accadono.
Perché è concentrato a osservare: se stesso, l’Italia, e il suo miglior nemico, il suo peggiore amico: Massimo Mazza, il padre. Che sostanzialmente lo ignora, come ci ignorano i fenomeni meteorologici: frane, inondazioni, terremoti. E anche qui c’è un motivo di interesse, forse il più importante del libro. Tradizionalmente, da Turgenev, o da prima, il rapporto padri/figli si declina così: il padre è custode di una qualche tradizione, è colui che trasmette la costellazione dei “valori”, dell’ordine stabilito. Il figlio è il ribelle, l’”intellettuale” (nel senso che fa domande, mette in questione, non si accontenta di quello che gli viene garantito).
Le cose cambiano per le ultime generazioni: i figli dei baby boomers si trovano davanti a padri che si ritengono rivoluzionari, che hanno scardinato le gerarchie sociali e culturali. Sono i primi critici del sistema, le schegge impazzite. Che tipo di rapporto si può avere con una figura paterna “esplosa”, nella fattispecie uno che in casa urla e minaccia, di tanto in tanto sparisce con un’amante, si sente un supereroe e un fallito allo stesso tempo, scappa da qualsiasi responsabilità, da quelle familiari a quelle professionali? Nello svolgimento del libro si cerca di rispondere a questa domanda. Fino ad accogliere nelle ultime pagine, l’autobiografia che il padre ha lasciato in un file prima di suicidarsi. Una sorta di contro-versione di tutta la vicenda, da cui risulta che il dentista di Berlusconi ha agito secondo follia ma con un senso.
A chi dare credito allora, nella battaglia al coltello (perché questo è) tra padri e figli, che si svolge tra personale e politico, individuale e sociale? È possibile liberarsi di un’identità, personale e collettiva, “malata” o bisogna usare la malattia, personale e collettiva, per andare avanti? I saggisti possono dare delle soluzioni, forse. Gli scrittori possono porre il problema con il massimo dell’evidenza. È quel che accade in questo libro.
Manage Consent
To provide the best experiences, we use technologies like cookies to store and/or access device information. Consenting to these technologies will allow us to process data such as browsing behavior or unique IDs on this site. Not consenting or withdrawing consent, may adversely affect certain features and functions.
Functional
Sempre attivo
The technical storage or access is strictly necessary for the legitimate purpose of enabling the use of a specific service explicitly requested by the subscriber or user, or for the sole purpose of carrying out the transmission of a communication over an electronic communications network.
Preferences
The technical storage or access is necessary for the legitimate purpose of storing preferences that are not requested by the subscriber or user.
Statistics
The technical storage or access that is used exclusively for statistical purposes.The technical storage or access that is used exclusively for anonymous statistical purposes. Without a subpoena, voluntary compliance on the part of your Internet Service Provider, or additional records from a third party, information stored or retrieved for this purpose alone cannot usually be used to identify you.
Marketing
The technical storage or access is required to create user profiles to send advertising, or to track the user on a website or across several websites for similar marketing purposes.
To provide the best experiences, we use technologies like cookies to store and/or access device information. Consenting to these technologies will allow us to process data such as browsing behavior or unique IDs on this site. Not consenting or withdrawing consent, may adversely affect certain features and functions.