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Tutti i numeri di Avio, guardando al ritorno in volo del Vega

Utili, ricavi e ordini in crescita per l’azienda spaziale di Colleferro, che nel frattempo si prepara ai nuovi lanci del Vega e al ritorno in volo del Vega C. Avio, inoltre, torna dal summit Esa di Siviglia con la possibilità di commercializzare autonomamente i propri vettori

Ricavi per 222,9 milioni di euro, portafoglio ordini a +31% rispetto al 2022, e una posizione di cassa netta a 47,9 milioni. Sono questi i numeri del terzo trimestre 2023 di Avio, l’azienda specializzata in lanciatori spaziali. Il consiglio di amministrazione della società di Colleferro ha esaminato e approvato i risultati consolidati dei primi nove mesi dell’anno, con il successo della missione VV23 del Vega, a margine dei risultati ottenuti dal gruppo al summit Esa di Siviglia e in vista del ritorno in volo del Vega C.

Le parole dell’amministratore delegato

“I risultati economici e finanziari sono in miglioramento, grazie ad un cambiamento nel mix di business e ad una parziale riduzione del costo dell’energia nell’Eurozona”, ha detto l’ad Giulio Ranzo. “Parallelamente, l’azienda ha mantenuto il suo elevato portafoglio ordini, con una chiara visibilità sul futuro. Il business della difesa sta crescendo molto più velocemente del previsto e si prevede che continuerà a crescere nel 2024”, ha spiegato il manager, che è anche intervenuto sul tema dei lanciatori di scusso al Summit di Siviglia: “Le ultime decisioni dell’Esa forniscono maggiore visibilità sul futuro dei programmi Ariane 6, Vega C e Vega E, rafforzando le prospettive di crescita”.

La commercializzazione autonoma del Vega

In Spagna, infatti, l’agenzia spaziale europea ha affermato l’intenzione di separare la commercializzazione dei servizi messi a disposizione dalle due famiglie di lanciatori europei, l’Ariane francese e il Vega italiano. Attualmente, è la società Arianespace ad occuparsi della commercializzazione di entrambi, utilizzando come sito di lancio il Centro spaziale a Kourou nella Guyana francese. A margine del summit, invece, il ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, quello dell’economia francese, Bruno La Maire, e il vicecancelliere tedesco, Robert Habeck, hanno apposto le loro firme a una dichiarazione congiunta che ha permesso lo sblocco dei lanci per i vettori Ariance 6 e Vega-C. Questa dichiarazione apre alla possibilità che la società Avio si possa occupare della commercializzazione autonoma del proprio lanciatore, in condivisione con quello che viene già fatto da Arianespace. Un accordo tra Arianespace e Avio sarà finalizzato entro la metà del 2024 per implementare i contratti già firmati.

I risultati

Il portafoglio ordini vola a +31% rispetto al dicembre 2022, raggiungendo il miliardo e 323 milioni di euro, un aumento significativo dettato soprattutto dalle attività per la propulsione tattica, tra i quali il contratto relativo alla recente firma da parte di MBDA del progetto Narew con la Polonia, per il quale Avio fornirà i motori per gli effettori Camm-ER. Salgono i ricavi che arrivano a 222,9 milioni. L’Ebitda reported è pari a 8,7 milioni di euro, +34% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, principalmente generato dal contributo dei progetti di sviluppo tecnologico e dal decremento dei costi energetici. La posizione di cassa netta si attesta così a 47,9 milioni di euro superiore al tipico trend stagionale per l’effetto temporale di certi anticipi relativi a contratti di sviluppo.

Un anno spaziale

L’8 ottobre, Vega ha completato con successo la missione VV23, posizionando in orbita eliosincrona due satelliti, il thailandese Theos-2 per l’osservazione terrestre e il Formosat-7R/Triton di Taiwan per un innovativo sistema di geolocalizzazione, e carichi utili ausiliari, dispiegati grazie all’innovativo dispenser Small spacecraft mission service (Ssms) in grado di ospitare diversi microsatelliti. Un ulteriore volo Vega, l’ultimo della sua versione, è stato pianificato per il secondo trimestre del 2024. A marzo, inoltre, La commissione di inchiesta indipendente dell’Esa e di Arianespace ha individuato la causa dell’avaria che ha condotto alla perdita del Vega C a fine 2022: il deterioramento dell’ugello del motore Zefiro 40. Esclusi, dunque, difetti nella progettazione del sistema, e il 2 ottobre è stato istituito un gruppo di lavoro guidato dall’Esa e da Avio che ha immediatamente iniziato a implementare le raccomandazioni proposte dalla Commissione. Il Vega-C, dunque, tornerà a volare nel quarto trimestre del 2024.

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