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Nucleare e spazio. Ecco le priorità del nuovo budget del Pentagono

È stato presentato al Congresso il budget della difesa a stelle e strisce per l’anno 2025. Per il Pentagono sono previsti 849,8 miliardi di dollari, un aumento di un solo punto percentuale rispetto al periodo precedente, che potrebbe non bastare a coprire l’inflazione. Inoltre, molto del futuro dei fondi per il dipartimento della Difesa dipenderà dall’evoluzione del quadro politico, a partire dalle presidenziali di novembre

Il Pentagono ha presentato al congresso i piani per il budget del 2025. Con 849,8 miliardi di dollari, i nuovi fondi rappresentano un incremento del solo 1% rispetto al budget richiesto l’anno scorso per il 2024, un incremento che però non riesce nemmeno a coprire l’inflazione. Quella sui fondi da destinare al Pentagono è una battaglia complicata per l’amministrazione Usa, che dovrà affrontare le eventuali spese straordinarie che possono emergere nell’anno in corso. Inoltre, ancora non è stato approvato definitivamente il budget del 2024, nonostante l’anno fiscale sia iniziato da circa sei mesi, e il dipartimento della Difesa sta funzionando grazie a una serie di risoluzioni straordinarie che mantengono i suoi finanziamenti al livello dell’anno fiscale 2023. Infine, il budget stesso dovrà rispettare tutte le limitazioni al tetto di spesa imposte dal Congresso per evitare il default del governo federale.

Spesa generale

Per come è stato presentato, il piano 2025 dovrebbe contenere 167,5 miliardi di dollari per il procurement di piattaforme e sistemi d’arma, 143,2 miliardi per i progetti di ricerca e sviluppo; 339,6 miliardi per le operazioni correnti e la manutenzione dei sistemi attualmente in uso; 181 miliardi per il personale militare; 17,5 miliardi nel mantenimento e nella costruzione delle infrastrutture del dipartimento, mentre 45 miliardi e mezzo saranno dedicati ad altri programmi d’interesse per il Pentagono.

Tecnologia e IA

Nel contesto delle tecnologie emergenti, i fondi stanziati raggiungono la cifra di 17,2 miliardi. Di questi fondi, circa due miliardi saranno investiti nella ricerca e sviluppo di soluzioni di intelligenza artificiale, che diventa il principale capitolo di spesa per tutto il comparto nelle nuove tecnologie. Un altro miliardo e mezzo, circa, verrà investito nei sistemi alla base del Combined joint all domain command and control, mentre 450 milioni verranno spesi per la Rapid defense experimentation reserve initiative e 144 milioni per l’Office of strategic capital, l’organo che si occupa degli investimenti delle Forze armate nelle società private attive nel settore della logistica per la difesa.

Nucleare e spazio

Sotto la voce Deterrenza integrata, il Pentagono ha richiesto poco meno di cinquanta miliardi da impiegare nella modernizzazione dell’arsenale nucleare a stelle e strisce. Altri 28,4 miliardi di dollari saranno investiti nella difesa missilistica e dieci miliardi dovranno coprire le spese per missili a lungo raggio, ipersonici e convenzionali. Altro settore fondamentale, sia per la deterrenza, sia per il ruolo sempre più cruciale nelle operazioni militari, è quello dello spazio, che vedrà allocati circa 33 miliardi. Di questi fondi, cinque miliardi circa andranno nello sviluppo di sistemi d’allarme e tracciamento missilistico, un asset sicuramente essenziale per l’efficace deterrenza nucleare, ma che rappresenta al tempo stesso un importante evoluzione della protezione dei sistemi in orbita da potenziali minacce anti satellite. Circa quindici miliardi di dollari, invece, saranno investiti nelle capacità cyber collegate alla protezione dei sistemi spaziali, la cui resistenza e resilienza è considerata fondamentale per la tenuta dell’architettura di difesa di Washington.

Le Forze armate

Ad ottenere la quota maggiore dei fondi è stata la Marina, con un budget di 257,6 miliardi di dollari. Questi soldi dovranno coprire in particolare l’acquisto dei nuovi sottomarini classe Virginia, che vedranno l’impiego di otto miliardi, con la possibilità di ulteriori acquisti per il prossimo anno. Segue la Us Air force, che ha richiesto al Pentagono 188 miliardi che dovranno servire, tre le altre cose, ad acquistare ulteriori caccia F-35 e F-15EX. Segue a poca distanza lo Us Army, che vedrà allocati 186 miliardi. L’Esercito, in particolare, è in un momento particolare per quanto riguarda i suoi fondi, e di recente è anche stato costretto (sebbene non ufficialmente per motivi finanziari) a cancellare importanti progetti di nuove piattaforme, come quello per l’elicottero d’attacco del programma Future vertical lift. L’ultima arrivata tra le Forze armate statunitensi, la Us Space force, vedrà i propri fondi stabiliti a poco meno di trenta miliardi, la quota minore tra tutti i servizi.

Le possibilità per il 2026

Sebbene l’aumento dell’1% non riuscirebbe a coprire nemmeno l’inflazione, forzando le forze armate a tagliare circa dieci miliardi di spesa, il Pentagono spera di poter ottenere un aumento più consistente per l’anno fiscale 2026. La verità è che molto dipenderà dagli sviluppi geopolitici e politici dei prossimi anni, tra cui l’importante appuntamento elettorale di novembre, nel quale l’inquilino della Casa bianca potrebbe cambiare, e con lui anche la politica di finanziamento per la Difesa statunitense. Inoltre, l’aggiunta di spese fisse inaspettate, come le attuali missioni di pattugliamento e protezione del naviglio nel mar Rosso, e gli sconvolgimenti politici interni decideranno l’ammontare del budget dell’anno 2026 e potrebbero modificare quello dello stesso 2025.

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