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 About Marco Andrea Ciaccia

A lungo colonna portante del mensile "Formiche", si occupa principalmente (ma non solo) di esteri e sicurezza. Ha scritto per Formiche, Airpress, Il Tempo, Mondoperaio, La Gazzetta del Mezzogiorno e Italia Oggi, realizzando collaborazioni con Fondazione Formiche, Atlantic Council, Istituto Gino Germani di Scienze sociali e studi strategici, Fondazione Icsa, Institute for global studies e Ministero degli affari esteri. Con altri autori ha pubblicato "Le sfide della Smart Defence per un'Italia più sicura" (Competere, 2015)

Libia amara anche per l'industria norvegese

Non solo italiani, americani e francesi sono alle prese con gli effetti economici del caos della Libia. Anche la lontana Norvegia soffre in questi anni degli effetti di investimenti fatti durante l'era Gheddafi, precedenti alla guerra civile. IL DEAL YARA-LIFECO E' il caso del gruppo chimico Yara, nato da una costola del gigante NorskHydro e attivo soprattutto nella produzione di…

Tutti gli attriti a Bruxelles fra Honeywell e Arkema sui gas refrigeranti

Mentre i guidatori di mezza Europa boccheggiano nella prima afa estiva, lo scontro tra colossi della chimica investe il tanto agognato flusso d'aria fredda. Dietro vi è una battaglia di formule chimiche e di interessi finanziari notevoli, che coinvolgono Francia e USA. IL CASO Nei giorni scorsi il colosso francese Arkema è partito all'attacco della Commissione europea. Oggetto del contendere,…

Addio a Zbigniew Brzezinski, gigante della strategia "imperiale" Usa

UN POLACCO A WASHINGTON Nato a Varsavia nel 1928, Zbigniew Brzezinski si è imposto come il primo e più importante "teorico" di una strategia imperiale americana. Le origini polacche sono state certamente importanti nel suo delineare l'importanza dell'Heartland, il cuore europeo tra Germania e Russia. Secondo il vecchio adagio, oggi certamente relativizzato, chi controlla l'Heartland controlla il mondo, e Brzezinski…

La lezione per l'Occidente che arriva da Manchester

GRAN BRETAGNA, CUORE DOLENTE L'orribile attentato di Manchester è particolarmente odioso perché colpisce un pubblico di giovani e giovanissimi, il futuro della Gran Bretagna. La Gran Bretagna è il cuore dolente dell'Europa Occidentale. L'era dell'ottimismo cameroniano e della Big Society sembra tramontata definitivamente. Gran parte dell'elettorato e dell'establishment però crede ancora nella scelta conservatrice. Non si affida cioè a fughe…

Il viaggio di Trump in Medio Oriente e le incognite del Russiagate

Le tappe del viaggio diplomatico di Trump in Medio Oriente ed Europa sembrano rispecchiare l'immagine di un presidente molto vicino ai tradizionali "alleati" regionali: Israele e Arabia Saudita. Una tale superficiale impressione sarebbe tuttavia sbagliata, e vedremo il perché. Intanto le tappe del viaggio: l'inquilino della Casa Bianca sorvolerà l'Atlantico per recarsi in primo luogo in Arabia Saudita, poi il…

Cosa cambia in Francia con Emmanuel Macron per la Nato

I proclami di abbandono della Nato non sono mancati nella campagna per le elezioni presidenziali in Francia. Ora che l'irruzione di Marie Le Pen è stata respinta dall'elettorato si può fare un bilancio. Una vittoria lepenista probabilmente avrebbe aumentato i costi di transazione politica tra Bruxelles (sede dell'Headquarter nordatlantico) e Parigi. LA LEZIONE DEL 2003 La Francia è uscita dalla…

Cosa c'è nel dossier indiano di Donald Trump

Una delle questioni meno dibattute in politica estera (almeno alle nostre latitudini) è sicuramente la tensione India-Pakistan. L'assenza di dibattito e proposte di soluzioni per una crisi che si trascina dalla fondazione dei due Paesi, è davvero scoraggiante. Nuova Delhi e Islamabad sono nuovamente ai ferri corti per la condanna a morte di Kulbhushan Jadhav, ex ufficiale della marina militare…

Così il No di Atene si intreccia con la questione balcanica

La complicata partita del debito greco esplode dopo cinque anni di gestazione. La perdita dell'unico Paese dei Balcani che ha adottato l'euro è il prezzo potenziale massimo che l'Eurozona può pagare, in termini di influenza geostrategica, alla crisi finanziaria scoppiata nel 2008. Nel frattempo la crisi, come sottolineano molti commentatori, è divenuta infatti geopolitica, lambendo il Vecchio Continente con la…

Libia, ecco perché la Russia conta (non solo per l'Italia)

Anche Bruxelles si accorge che il Fronte Sud conta. Per l'Italia una novità importante, dopo anni di “schiacciamento baltico”, come lo definiva l'ex ministro degli esteri Gianni De Michelis. L'Europa tutta, non solo Roma, comincia a guardare al Maghreb e alla Libia, finalmente, per esempio con gli studi approfonditi del suo think tank di punta, l'EUISS (European union institute of…

La Farnesina studia le città del futuro

Gli attentati recenti al Cairo, i disordini a Rio de Janeiro e la serie di colpi terroristici che hanno ferito le città europee di Parigi e Copenhagen all'inizio dell'anno rimettono al centro il tema della sicurezza urbana come questione globale. Non appare dunque slegato dalle vicende dell'attualità il fatto che un gruppo di analisti ed esperti di politica estera si…

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