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C’è una mano olandese dietro il virus che ha sabotato il nucleare iraniano

Oltre un decennio dopo l’attacco Stuxnet, un giornale rivela che fu un tecnico, l’allora trentaseienne Erik van Sabben, a infettare la centrale di Natanz. I servizi e il governo dell’Aja non sapevano. Forse persino lui era all’oscuro. È morto due settimane dopo il colpo

Nucleare iraniano in fiamme. E se non fosse un attacco cyber di Israele?

Di Gabriele Carrer ed Emanuele Rossi

Teheran annuncia di aver identificato il sabotatore dell’impianto di Natanz. L’avvocato Mele: “Non mi sorprenderebbe se la strategia fosse quella di dirottare l’attenzione iraniana su un attacco cyber (israeliano) per distoglierla dagli operativi che sul campo hanno condotto questo attacco”. E se ci fosse lo zampino dei Pasdaran?

Centrale iraniana di Natanz, incidente o attacco cyber israeliano? Ecco lo scenario

Di Gabriele Carrer ed Emanuele Rossi

Blackout al maxi impianto di arricchimento dell’uranio di Natanz, fulcro del programma nucleare iraniano. Per Teheran è “terrorismo nucleare”. È stato un attacco cyber israeliano mentre il capo del Pentagono arrivava nel Paese?

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