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Il Messaggero svela la lettera di Paola Taverna che sbugiarda Luigi Di Maio sul caso Muraro

Luigi Di Maio sapeva: il candidato premier in pectore dei Cinque Stelle era a conoscenza dal 5 agosto delle indagini a carico dell’assessore all’Ambiente di Roma Paola Muraro, in questi giorni nell’occhio del ciclone per alcune omissioni sulla conoscenza delle indagini (qui la ricostruzione di Andrea Picardi). A rivelarlo è stato il cronista Simone Canettieri questa mattina sul Messaggero diretto da Virman Cusenza (quotidiano di proprietà di Francesco Gaetano Caltagirone), che ha pubblicato in esclusiva l’email rivevuta da Di Maio proprio il 5 agosto da Paola Taverna, componente del mini direttorio romano dei 5 stelle assieme a Fabio Massimo Castaldo, Gianluca Perilli e Stefano Vignaroli.

Taverna scrive al vicepresidente della Camera certa che il vicepresidente della Camera comunicherà le informazioni anche al direttorio nazionale – cosa che non avviene, come hanno dichiarato Carla Ruocco, Carlo Sibilia e Roberto Fico, componenti del direttorio nazionale – e comunica poi, al punto 2, delle indagini in corso nei confronti di Muraro. Fino a ieri Di Maio ha detto di essere all’oscuro della vicenda, ha poi cambiato versione dicendo a La Stampa: “Scusate, ho letto quella mail ma ho capito male”,  mentre oggi su Facebook  ha detto di voler “dire alcune cose. […] Non ai media, ma ai cittadini, alla comunità del Movimento 5 Stelle, a tutti coloro che credono in questo Paese. Ci sono tante persone che, in questa accozzaglia di inciuci, gossip e scorrettezze non ci stanno capendo più nulla e vogliono risposte”.

Risposte che il vicepresidente della Camera darà questa sera a Nettuno durante l’ultima tappa del tour “Costituzione Coast to Coast” con Alessandro Di Battista, in cui, scrive ancora Di Maio, “ci guarderemo negli occhi, vi racconterò i fatti e ci parleremo senza intermediari”.

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