C’è anche un italiano, Antonio Zichichi, presidente della World federation of scientists fra i sedici firmatari di un manifesto sul cambiamento climatico pubblicato dal Wall Street Journal. Il messaggio è “no panic”, niente panico sul riscaldamento globale. Gi scienziati autori dell’articolo rivolgono un appello ad ogni futuro leader di qualsiasi democrazia contemporanea affinché possa “dare il proprio appoggio per proteggere e migliorare l’ambiente attraverso misure razionali”, perché, si legge sul quotidiano economico americano, “non ha affatto senso promuovere programmi dispendiosi che sottraggono risorse da bisogni reali e sono basati su affermazioni che destano allarme ma che non hanno alcun fondamento circa presunte prove incontrovertibili”.
Gli studiosi criticano la parola “incontrovertibile” poiché, si legge ancora, “non c’è stato riscaldamento globale in questo decennio”. E allora perché sono stati lanciati così tanti allarmi in questi anni? Perché l’allarmismo, spiegano gli scienziati, “avvantaggia alcuni settori della ricerca che beneficiano di finanziamenti pubblici e è al tempo stesso un pretesto per l’aumento della burocrazia governativa e per l’aumento delle tasse”.
