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#10 idee per lo sviluppo. Gli studiosi incontrano i politici

Un convegno per discutere sul nuovo contenitore politico che presto sarà chiamato ad affrontare le emergenze del paese. “Italia 2013” nasce da una serie di incontri avvenuti lo scorso inverno tra un gruppo di studiosi di diverse università italiane e alcuni uomini politici riunitisi con l’intento di elaborare una piattaforma di proposte utili e realizzabili per l’Italia.
Apertosi ad una platea più vasta per ragionare pubblicamente sugli snodi che portano all’innovazione e alla crescita, il convegno è stato organizzato dall’associazione Visioni Contemporanee insieme all’associazione La Rosa per l’Italia presso la Sala Aldo Moro della Camera dei deputati, e ha visto la partecipazione, oltre che di autorevoli e stimati studiosi, di Gianfranco Fini, Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini.
Tra i temi centrali, la crisi del ceto medio, il problema dell’occupazione giovanile, la modernizzazione del servizio pubblico, la riqualificazione del mezzogiorno. Ad introdurre questo ultimo punto è stato Stefano Manzocchi, direttore della Luiss Lab of European Economics, il quale ritiene indispensabile la creazione di vantaggi competitivi abbassando la pressione fiscale per chi vuole investire al sud. E per Savino Pezzotta, presidente della Rosa per l´Italia e della Costituente di centro, la crescita del Mezzogiorno è un elemento imprescindibile per superare l’intera crisi della nostra nazione.
Ma tra le proposte utili per l’Italia non si può non parlare di Spending review. Ed è il professor Gustavo Piga ad affrontare la tematica presentandola come il “trucco magico per non ottenere recessione”. Ma Piga si riferisce ad una Spending review ben fatta, che punti alla qualità e non esclusivamente alla quantità dei tagli. Tra le proposte per l’Italia di cui il prof. Piga si fa portavoce, l’abolizione delle barriere all’entrata per le piccole imprese, una maggiore valorizzazione delle risorse umane, la lotta contro la criminalità organizzata e la corruzione.
Gian Guido Folloni ricorre al saggio del vecchio proverbio cinese che indica la luna. “Presto sarà ridisegnata la geopolitica del mondo , non si può guardare solo quello che succede nel nostro paese, tralasciando i cambiamenti a livello internazionale”, dichiara Folloni.
A prendere di mira il servizio pubblico radiotelevisivo è stato il professor Maurizio Decastri dell’Università Tor Vergata: “A che ci servono 24 canali Rai?”. Poi propone una “channel review”: “la cosa migliore sarebbe limitarsi al necessario e lasciare alcuni canali al mercato”. Ma Savino Pezzotta non è della stessa idea e propone piuttosto una modernizzazione del servizio pubblico, per scongiurare i rischi insiti alla privatizzazione.
Ecco riassunte le 10 idee per lo sviluppo proposte dagli studiosi:
– Crisi del ceto medio. Politiche per famiglia e reddito: fisco, servizi sociali e lavoro.
– Nuovi investimenti nel sud e isole: negoziare con la Commissione UE un regime di tassazione differenziata di 10 anni.
– Occupazione sostenibile. Produttività e potere d’acquisto per riprendere competitività.
– Valorizzazione delle risorse umane. Scuola e Università: premialità per ricerca, didattica, internazionalizzazione.
– Infrastrutture di Rete.
– Modernizzazione del servizio pubblico radiotelevisivo. Riforma della governance RAI.
– Creazione di una Small Business Administration indipendente per le PMI.
– Rapporti Impresa-Pubblica Amministrazione. Riforma della legislazione sugli appalti pubblici.
– Iniziative straordinarie per beni culturali, università, carceri, scuole e territorio.
– Superamento della competenza regionale sul turismo.
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