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Chi decide sulla scorta? La querelle tra Fini e Libero

Una nota del ministero dell´Interno sgombra il campo dalle polemiche che hanno travolto la terza carica dello Stato, Gianfranco Fini, accusato di aver prenotato nove stanze d´albergo a Orbetello per i suoi bodyguard.
“La gestione, l´organizzazione e l´esecuzione del servizio di scorta di Gianfranco Fini non rientrano nelle competenze della Presidenza della Camera ma fanno capo all´Ispettorato di Polizia di Stato presso Montecitorio”si legge nella nota del Viminale. 
 
“Il dispositivo di tutela del Presidente della Camera è normativamente fissato al massimo livello di rischio che impone la necessità di assicurare la protezione della personalità in tutti gli spostamenti sul territorio nazionale. La gestione, l´organizzazione e l´esecuzione del relativo servizio non rientrano nelle competenze della Presidenza della Camera ma fanno capo all´Ispettorato di P.S. presso Montecitorio” prosegue la nota.
 
Ed è lo stesso Fini a ringraziare il Ministro Cancellieri e il Capo della Polizia Manganelli “per aver sollecitamente confermato che il Presidente della Camera non ha alcun ruolo nell`organizzazione delle misure di scorta e protezione, di esclusiva competenza delle Autorità di Pubblica Sicurezza”.
Fini ha poi ringraziato il Presidente del Senato, Renato Schifani, per la solidarietà dimostratagli, e confermato “che il signor Belpietro risponderà in Tribunale per le calunniose falsità pubblicate da `Libero`”.
 
Secondo quanto si apprende da fonti della presidenza della Camera, il presidente del Senato, Renato Schifani, avrebbe infatti telefonato a Gianfranco Fini per esprimere la sua “solidarietà” in merito agli articoli apparsi su Libero riguardanti la scorta della terza carica dello Stato con particolare riferimento alle stanze che sarebbero state affittate “probabilmente a spese nostre” per due mesi in un albergo a Orbetello.
 
v.c.
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