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Et voilà l’ultima bozza di Passera sull’agenda digitale

Il ministro per lo Sviluppo economico Corrado Passera torna all’attacco in tema di Agenda digitale, affrontando dunque gli argomenti del documento digitale, banda larga, PA digitale e start up.
 
L’ultima bozza in materia dovrà essere ben studiata in questi giorni, considerando che il Cdm che ne discuterà sembra essere slittato nei giorni e si terrà probabilmente non prima del 21 settembre.
 
Il Corriere delle Comunicazioni.it  ha però già scovato la bozza in questione. Secondo il quotidiano online “insieme al testo sull´Agenda digitale l´esecutivo ha elaborato anche un pacchetto dedicato alle semplificazioni”.
 
Il testo prevede un disegno di legge annuale per l’incentivo dei servizi digitali. La bozza pubblicata dal Corriere delle Comunicazioni afferma infatti che “il governo presenta ogni anno alle Camere un documento contenente le disposizioni necessarie per rimuovere gli ostacoli legislativi ed amministrativi allo sviluppo dei servizi normativi; una o più deleghe al Governo per l´adozione di decreti legislativi, da emanare entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della legge annuale; le disposizioni recanti principi fondamentali nel rispetto dei quali le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano devono esercitare le proprie competenze”.
 
Per quanto riguarda il documento digitale unificato, si legge invece che “con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro del ministro dell´Interno, di concerto con il ministro dell´Economia e delle finanze, con il Ministro della Salute, con il Ministro per la PA e con il ministro delegato per l’innovazione tecnologica, è disposta anche progressivamente, nell´ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, l’unificazione sul medesimo supporto della carta di identità elettronica con la tessera sanitaria, le modifiche ai parametri della Carta di identità elettronica e della tessera sanitaria necessarie per l’unificazione delle stesse sul medesimo supporto. Contestualmente verrà realizzata l’anagrafe nazione dei cittadini. Stando a quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni la tessera non dovrà superare il costo di 15 euro”.
 
Nuova disciplina anche per la Posta elettronica certificata (Pec). “I cittadini – si legge nella bozza -possono eleggere il domicilio digitale sul loro indirizzo Pec. Sarà creato l’indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata-Pec delle imprese e dei professionisti”.
 
In materia di innovazione nel trasporto pubblico locale la bozza prevede che “al fine di incentivare l’uso degli strumenti elettronici per migliorare i servizi ai cittadini nel settore del trasporto pubblico locale, riducendone i costi connessi, le aziende di trasporto pubblico locale promuovono l’adozione di sistemi di bigliettazione elettronica interoperabili a livello nazionale. Le aziende di trasporto pubblico locale devono incentivare sistemi di bigliettazione elettronica. Riflettori puntati anche sulla diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti (ITS) nel settore del trasporto stradale e nelle interfacce con altri modi di trasporto”.
 
Su Open data e Riuso “le PA devono rendere disponibili le info secondo i termini di una licenza che ne permetta l’utilizzo da parte di chiunque, anche per finalità commerciali”.
 
Passando al tema dell’accessibilità, si legge che “entro il 31 marzo di ogni anno, le amministrazioni pubbliche pubblicano nel proprio sito web, all’interno della sezione ‘Trasparenza, valutazione e merito’, gli obiettivi di accessibilità per l’anno corrente. La mancata pubblicazione è altresì rilevante ai fini della misurazione e valutazione della performance individuale dei dirigenti responsabili”.
 
Per quanto riguarda l’Agenda digitale per l’istruzione e il Fascicolo elettronico dello studente universitario e semplificazione di procedure in materia di università, “a decorrere dall´anno scolastico 2014-2015, il collegio dei docenti adotta esclusivamente libri nella versione digitale o mista, costituita da un testo in formato elettronico o cartaceo e da contenuti digitali integrativi, accessibili o acquistabili in rete anche in modo disgiunto”.
 
In ambito di sanità digitale si prevede che “entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, con decreto del Ministro della salute e del Ministro delegato per l’innovazione tecnologica, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione e il Ministro dell’economia e delle finanze, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, acquisito il parere del Garante per la protezione dei dati personali sono stabiliti: i contenuti del Fascicolo sanitario elettronico, i sistemi di codifica dei dati, le garanzie e le misure di sicurezza da adottare nel trattamento dei dati personali nel rispetto dei diritti dell’assistito, le modalità e i livelli diversificati di accesso al Fse. Spinta alle ricette digitali. Nella cabina di regia entra un delegato del ministero della Salute”.
 
Altro argomento fondamentale è la disciplina del digital divide e della banda larga. “Per il completamento del Piano Nazionale Banda Larga, per l’anno 2013 sono stanziati 150 milioni di euro da utilizzare nelle aree dell’intero territorio nazionale definite dal medesimo regime d’aiuto. Si semplificano le procedure di scavo. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, d’intesa con la Conferenza unificata, sono definite le specifiche tecniche delle operazioni di scavo per le infrastrutture a banda larga e ultralarga nell’intero territorio nazionale. Tale decreto definisce la superficie massima di manto stradale che deve essere ripristinata a seguito di una determinata opera di scavo, l’estensione del ripristino del manto stradale sulla base della tecnica di scavo utilizzata, quali trincea tradizionale, minitrincea, proporzionalmente alla superficie interessata dalle opere di scavo, le condizioni di scavo e di ripristino del manto stradale a seguito delle operazioni di scavo, proporzionalmente all’area d’azione. I comuni e le province non applicano, per l´occupazione del suolo e del sottosuolo con reti e con impianti di comunicazione elettronica in fibra ottica nonché con impianti di rete di banda larga mobile ove sono installati apparati con tecnologia UMTS e/o LTE la tassa per l´occupazione di spazi ed aree pubbliche”.
 
Riguardo i pagamenti elettronici nella bozza si legge invece che “effettuazione di pagamenti con modalità informatiche anche con tecnologie mobili. L’Agenzia per l’Italia digitale, sentita la Banca d’Italia, definisce linee guida per la specifica dei codici identificativi del pagamento”.
 
La materia del commercio elettronico viene così trattata: “a titolo di incentivo, a partire dall’anno fiscale 2013, i ricavi generati dalla cessione di beni e di servizi in favore di persone fisiche da parte di medie imprese italiane, definite dalla raccomandazione n. 2003/361/CE della Commissione, del 6 maggio 2003, che avviano per la prima volta un meccanismo di vendita tramite commercio elettronico, usufruiscono per il primo anno dell´agevolazione di cui al comma 2 qualora ricorrano le seguenti condizioni: a) le operazioni di cessione sono avvenute sui mercati internazionali tramite transazioni di commercio elettronico; b) il pagamento relativo alle operazioni di cui alla lettera a) è avvenuto tramite strumenti di pagamento elettronico che garantiscono la piena tracciabilità delle transazioni”.
 
Per la ricerca e l’innovazione, la bozza prevede che “l’Agenzia per l’Italia digitale promuove altresì la definizione e lo sviluppo di grandi progetti strategici di ricerca e innovazione connessi alla realizzazione dell’Agenda Digitale Italiana e in conformità con il programma europeo Horizon2020, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo delle comunità intelligenti, la produzione di beni pubblici rilevanti, la rete a banda ultralarga, fissa e mobile e i relativi servizi, la valorizzazione digitale dei beni culturali e paesaggistici, la salute, la sostenibilità ambientale, i trasporti e la mobilità, la difesa e la sicurezza, nonché al fine di mantenere e incrementare la presenza sul territorio nazionale di significative competenze di ricerca e innovazione industriale”.
 
Questo è quanto viene invece proposto in merito al credito di imposta per la realizzazione di nuove infrastrutture: “per favorire la realizzazione di nuove opere infrastrutturali, di importo superiore ai 500 milioni di euro, mediante l’utilizzazione dei contratti di partenariato pubblico-privato di cui all´articolo 3, comma 15-ter, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, per le quali non sono previsti contributi pubblici a fondo perduto ed è acclarata, in esito alla procedura di cui al comma 2, la non sostenibilità del piano economico finanziario, è riconosciuto al soggetto titolare del contratto di partenariato pubblico privato, ivi comprese le società di progetto di cui all’articolo 156 del medesimo decreto legislativo n. 163 del 2006, un credito di imposta a valere sull’IRES e sull’IRAP generate in relazione alla costruzione e gestione dell’opera. Il credito di imposta è stabilito per ciascun progetto nella misura necessaria al raggiungimento dell’equilibrio del piano economico finanziario e comunque entro il limite massimo del 50% del costo dell´investimento. Il credito di imposta non costituisce ricavo ai fini delle imposte dirette e dell’IRAP. Il credito di imposta è posto a base di gara per l´individuazione dell’affidatario del contratto di partenariato pubblico privato e successivamente riportato nel contratto”.
 
Ultimo punto affrontato dalla bozza è quello delle Comunità intelligenti, secondo cui “l’Agenzia per l’Italia digitale definisce strategie e obiettivi, coordina il processo di attuazione e predispone gli strumenti tecnologici ed economici per il progresso delle comunità intelligenti. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delegato per l´innovazione tecnologica, sentiti l’Agenzia previa intesa con la Conferenza unificata è elaborato lo Statuto della cittadinanza intelligente”.
 
Il Corriere delle Comunicazioni precisa infine che “un capitolo particolarmente corposo del decreto è dedicato alle start up (20 articoli) ma richiede coperture su cui il Tesoro si deve ancora esprimere. Nasce la start up innovativa con costituzione semplificata e online che potrà accedere al fondo italiano di investimento”.
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