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Le parole (e le assenze) del socialista Tremonti

Chissà, forse l’ex ministro dell’Economia era troppo indaffarato a scrivere il Manifesto del suo movimento nascente. O forse no. Sta di fatto che i socialisti dell’alessandrino la scorsa settimana sono rimasti sbigottiti. Prima Giulio Tremonti aveva assicurato la sua presenza a un’assemblea organizzata anche dal sindaco di Volpedo (Alessandria), Giancarlo Caldone. Poi, invece, l’ex ministro Pdl ha comunicato che non avrebbe partecipato. Motivo? Il sindaco Caldone ai giornali locali ha avanzato solo ipotesi.
D’altronde Tremonti da giorni era impegnato a stilare il Manifesto che oggi campeggia sul blog che Tremonti cura sul sito Huffington Post Italia. Ma è in fondo al Manifesto, in due post scriptum, che risalta la perfidia internazionalistica dell’ex ministro.
 
Ecco le due stoccate dirette a Mario Draghi (mai menzionato) e Barack Obama.
 
“Primo: i documenti ufficiali che ho scritto da ministro, già a partire dal 2008, a partire dalla denuncia della truffa che si compiva con il cosiddetto “Financial Stability (?!) Board”, a partire dalla opposta proposta di un “Global Legal Standard”, etc. si trovano tutti allegati al mio libro “Uscita di Sicurezza”. Credo che siano una prima buona risposta alla domanda”.
 
“Secondo: la stessa domanda, su cosa finora è riuscito a fare contro l´enorme blocco del potere finanziario costituito, pur avendo un potere enormemente maggiore del mio, la dovreste fare al Presidente Obama!”.
Poteva intrattenersi con i socialisti di Volpedo chi ama sbertucciare Draghi e Obama?
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