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Ecco come Bersani e l’Unità analizzano (diversamente) Grillo

Bersani cerca di coinvolgere Grillo, e l’Unità stimmatizza le astruserie del Movimento 5 Stelle.

Il Pd tenta un dialogo con i grillini e il quotidiano diretto da Claudio Sardo di esercita a evidenziare le contraddizioni del movimento capeggiato dal comico genovese, sottolineando ad esempio l’impronta liberista di alcune proposte economiche del programam grillino.

Il segretario del Pd propone una intesa su otto specifici punti programmatici, ripetuti stamattina nella direzione del partito, e lo storico quotidiano fondato da Antonio Gramsci da giorni smaschera e critica gli aspetti più antidemocratici che caratterizzano M5s, come ad esempio le rigide norme di comportamento imposte ai parlamentati non solo in termini di comunicazione.

Anche oggi il quotidiano l’Unità, mentre il Pd appunto cerca un compromesso programmatico con il Movimento 5 Stelle, si esercita a rilevare incongruenze e contraddizioni di Beppe Grillo. Questa volta è la politica estera a 5 stelle ad essere analizzata e vivisezionata dal quotidiano diretto da Sardo. Con argomenti che potrebbero essere ritrovati anche su quotidiani di diverso orientamento politico.

E’ il giornalista che da anni si occupa di politica estera all’Unità, Umberto De Giovannangeli, a sbertucciare le ultime prese di posizione di Grillo su missioni all’estero, Iran e Siria.

Il giudizio sull’Iran e la condizione della donna nel Paese

“Più dei silenzi, a suscitare perplessità sono le esternazioni del lìder maximo su alcuni dossier scottanti, in particolare quello mediorientale”, scrive. Le riflessioni di Grillo sull’Iran, rilasciate in un’intervista a giugno al corrispondente in Italia di Yediot Ahronot, il più diffuso quotidiano d’Israele, “otterrebbero il plauso dei vertici del potere militar-teocratico di Teheran”.

“I diritti delle donne? ‘Mia moglie – spiega Grillo nell’intervista – è iraniana. Ho scoperto che la donna in Iran è al centro della famiglia. Le nostre paure nascono da cose che non conosciamo’”.

Le missioni all’estero

Il ritiro delle missioni italiane di peacekeeping all’estero non basta a Grillo. Oltre a quella afgana, “nella sua visione va azzerata anche la presenza italiana nelle missioni Onu in Libano e Kosovo”.

“Interessante in proposito, è il dibattito nel forum ufficiale del M5S”. Grande consenso riceve Marco Merin quando twitta: ‘Ci sono 9000 militari all’estero per missioni che ci costano 1,4 miliardi di euro l’anno. La mia proposta è di richiamare tutti i militari nelle zone pericolose e mandarli nelle zone pericolose qua in Italia, dove c’è un’elevata delinquenza’. “Sembra di sentire Calderoli”, conclude De Giovannangeli.

 

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