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Tutte le correnti del Pd e il rischio scissione

All’inizio erano i Ds di Piero Fassino e la Margherita di Francesco Rutelli. Quest’ultima era frutto della convergenza con i Popolari di Castagnetti e l’Asinello di Prodi e Arturo Parisi.

Venne poi il Partito Democratico. Segretario fu Walter Veltroni eletto con le primarie ma poi sconfitto nel duello con Berlusconi.

Già allora il partito era diviso in correnti. Le principali erano quelle storiche: veltroniani e dalemiani. Con la segreteria Bersani il quadro si è ancora più complicato. Ad oggi si possono censire diversi gruppi e gruppuscoli.

C’è il tortellino magico dei fedelissimi del capo, ci sono i giovani turchi, ci sono i prodiani, gli ex popolari e da poco anche i renziani, non numerosissimi ma, come dire, molto vivaci.

Da poco si registra la new entry del ministro Fabrizio Barca ed un movimento ancora primordiale di filogrillini (questo contiguo a Sel).

Il punto è molto semplice: per quanto tempo ancora tutti questi pezzi riusciranno a restare attaccati?

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