Un milione, centodiciassettemila, quattrocentoquindici e quarantuno centesimi di euro: è l’importo del dettaglio di spese relative alla campagna elettorale 2013 di Scelta civica. Con la specifica del personale utilizzato e di ogni altra prestazione o servizio inerente alla campagna elettorale, secondo il principio della trasparenza. Numeri variabili che vanno dalle piccole cifre per contratti a tempo o mini consulenze, a importi ben più sostanziosi, come quelli impiegati alla voce sondaggi e comunicazione.
Medaglia d’oro
Al primo posto alla voce uscite si piazza la società Akpd Message (del guru Axelroad) con la cifra di 350mila euro per pianificazione e comunicazione. Non è un semplice ufficio stampa, tutt’altro. Si tratta di una realtà di professionisti che hanno nel proprio portafoglio clienti come il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e la relativa campagna elettorale: dal suo inizio esplosivo, così come è orgogliosamente documentato sul loro portale, passando per le elezioni primarie fino al processo di nomina presidenziale. Come dire che l’escamotage di Monti con in braccio il cagnolino è opera dei consulenti americani.
Brand e marchio
La sostanza della proposta civica ha avuto il proprio respiro in rete grazie al brand, curato, sempre secondo il rapporto pubblicato sul portale di Sc, dalla Dol srl (per 58mila euro) che tra gli altri ha curato anche quello del giornale democratico Europa quotidiano, dell’associazione montezemoliana di Italia Futura, l’Antefatto (il blog del Fatto Quotidiano), della Chiarelettere edizioni, e di Red la tv della politica. La stessa società ha al contempo realizzato il sito (147mila euro) provvedendo all’assistenza. Ma figurano anche altri 150mila euro destinati alla Red Cell per “studio, ideazione, realizzazione e programmazione della campagna comunicativa”. Che, delle due l’una: o ha affiancato i big americani, oppure è stata chiamata in corsa per riparare alle gaffes montiane ascoltate durante discorsi e comparsate televisive.
Sondaggi
Non poteva certo mancare il supporto dei sondaggisti di fiducia, diventati negli ultimi anni come il meteo. Indispensabili ma troppo spesso opinabili. Ed ecco i 48mila euro ad appannaggio della Decisyon Italia che ha provveduto a interrogare gli italiani sulla bontà di una proposta in chiave civica e in “loden”. Fornendo, forse, stime un po’troppo ottimistiche rispetto poi ai risultati ottenuti.
Varie ed eventuali
Spiccano inoltre altre spese cosiddette accessorie, come gli 84mila euro per i rappresentanti di lista in Puglia, passando per i 43mila euro stanziati alla TeeKal come supporto campagna elettorale. Si tratta di una società che raggiunge i 2 milioni e mezzo di fatturato proiettata anche all’internazionalizzazione (sbarco a Shangai per il web del fashion), ma soprattutto su un lavoro definito di intelligence. Con le radici del nome (TeeKal) scelte in onore della costruzione di civiltà, visto che Tikal fu la prima città Maya.
Logo
Al logo ci hanno pensati gli uomini di Proforma, che tra l’altro hanno inventato di sana pianta nel 2005 la campagna elettorale di Niki Vendola come governatore pugliese, puntando apertamente sulla diversità come marchio di fabbrica. Vincente.
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