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Chi sono e come agiscono i pirati somali guidati da Hassan

Mohamed Abdi Hassan, un somalo più conosciuto tra gli addetti ai lavori come il “re” dei pirati operanti al largo del Corno d’Africa, è stato arrestato sabato scorso all’aeroporto di Bruxelles appena sceso da un volo proveniente dal Kenya. L’uomo – hanno detto gli inquirenti – è stato attirato in Belgio con la promessa di dover girare un documentario per raccontare la sua vita e le sue imprese nei mari.

I CRIMINI DI HASSAN
Il fermo di Hassan, detto Afweyne ovvero “Grande bocca”, è stato confermato dalla procura di Bruges. Negli anni scorsi il pirata somalo – ha affermato la portavoce della procura federale Wenke Roggen – avrebbe guidato le operazioni di sequestro di diversi navi, tra cui la “Pompei“, battente bandiera belga. Un’azione durata dieci settimane e terminata solo quando i proprietari della nave hanno pagato un riscatto per il rilascio della nave e dell’equipaggio. Ma Hassan è coinvolto anche e soprattutto nei sequestri della superpetroliera saudita Sirius Star e la Faina, un cargo ucraino pieno di armi.

Il volto del pirata Afweyne

UNA CARRIERA FINITA
Secondo quanto riporta il sito della Bbc, Afweyne nel gennaio scorso aveva annunciato di voler rinunciare alla pirateria dopo otto anni di “carriera”.
Non è il primo fermo per il pirata, che fu catturato ad aprile del 2012 dalle autorità malesi, ma – secondo quanto sostiene un rapporto delle Nazioni Unite – un documento del governo di transizione somalo lasciarselo lo lasciò tornare a casa.

ALLA RICERCA DEI CAPI
Ma i magistrati belgi ora sono alla ricerca delle vere teste dell’organizzazione criminale. “Troppo spessoha commentato il pubblico ministero Johan Delmulle ai giornalisti – queste persone rimangono fuori portata, mentre lasciano fare agli altri (come Hassan, ndr) il lavoro sporco“.
Intanto con lui, all’aeroporto di Bruxelles, è stato fermato un altro sospetto identificato come Mohamed MA o Tiiceey.
Tiiceeyspiega il Guardian – è un ex governatore della regione somala di Himan e Heeb, sospettato di offrire sostegno all’organizzazione pirata di Afweyne. I due somali compariranno in tribunale martedì a Bruges.

LUCROSI AFFARI
Nel solo 2011, nelle affollate rotte di navigazione del Golfo di Aden e del nord-ovest dell’Oceano indiano, la pirateria somala ha guadagnato 160 milioni di dollari, costandone 7 miliardi all’intera economia mondiale, secondo quanto calcolato dall’American One Earth Future foundation.

AZIONE DI CONTRASTO
Ma i rischi di azioni da parte dei pirati sono diminuiti negli ultimi anni, dopo l’intensificazione del pattugliamento delle acque da parte di un gruppo internazionale di navi da guerra e un maggiore uso di guardie private di sicurezza sulle navi mercantili. Per questo i gruppi criminali hanno spostato la loro attenzione sui rapimenti a terra, prendendo i turisti stranieri e gli operatori umanitari in ostaggio nel nord del Kenya e della Somalia.

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