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Alfano, Spinelli e Livorno. Le punture di spillo di Cazzola

Raccontano che quelli del Nuovo Centrodestra si stiano interrogando sui motivi dello striminzito risultato alle Europee. Alcuni sostengono che non è stata apprezzata dagli elettori  l’alleanza con l’Udc (con tanto di scudocrociato appresso) a loro avviso rappresentativa del ‘’vecchio’’ (mentre loro sarebbero il ‘’nuovo’’). Lo stesso assillo dominò per mesi il dibattito interno a Scelta Civica. Per i ‘’grilli parlanti’’ della società civile l’Udc, come l’ombra di Banko, s’ergeva a memoria del passato. Il fatto è che quando è finita l’alleanza tra gli ex montiani e i casiniani, Scelta Civica è scomparsa. L’Udc, invece, è malandata ma viva. E lotta insieme a noi.                          

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Alzi la mano chi aveva sentito nominare un tal Marco Furfaro prima che tra lui e Barbara Spinelli scoppiasse un contenzioso (di natura politica) su chi dei due dovesse appoggiare i  propri ‘’magnanimi lombi’’ su di un seggio del Parlamento europeo. Furfaro, già candidato di Sel, non riesce a rassegnarsi: rilascia dichiarazioni, scrive lettere. Tutto inutilmente. Eppure non ci vorrebbe molto a capire che la Lista Tsipras ha tutto l’interesse a comportarsi come hanno fatto in tanti fino ad ora: esibire Barbara Spinelli per intestarsi il cognome che porta. Il bello è che il nostro Carneade accusa la sua rivale di ‘’logica proprietaria’’, come se lui quel seggio agognato lo volesse prendere soltanto in affitto.

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Nessuna meraviglia per il risultato delle elezioni amministrative di Livorno. Bastava vedere un paio di film di Paolo Virzì per rendersi conto che i comunisti livornesi erano già ‘’grillini’’ a loro insaputa.

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