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Perché la Fed rinvierà il rialzo dei tassi

fed yellen Cosa

L’esito della riunione del FOMC del 16-17 settembre è altamente incerto: il mercato sconta un rialzo dei fed funds con probabilità del 28% al momento in cui scriviamo, il consenso Bloomberg prevede invece un rialzo. La decisione sarà il risultato della valutazione dei rischi legati alle due alternative, e non pensiamo che volatilità dei dati e/o dei mercati dei prossimi giorni possa essere decisiva, in una direzione o nell’altra, per la svolta.

La nostra previsione, pur soggetta a enorme incertezza, è che il FOMC rinvii il rialzo, segnalando che per ora lo scenario centrale include una svolta entro la fine del 2015. Questa conclusione dovrebbe essere raggiunta dopo un faticoso dibattito sulla base dell’evoluzione delle condizioni domestiche (inflazione) e internazionali. Il fattore determinante per un rinvio, a nostro avviso, è che i rischi di un errore sono molto maggiori se si anticipa il rialzo piuttosto che se lo si attua con un ritardo di qualche mese.

Il contesto in cui il FOMC agisce, con tassi a zero e un bilancio già gonfiato da anni di acquisti di titoli, lascia pochi margini di reazione se nel 2016 si materializzeranno alcuni dei rischi emersi nell’ultimo mese riguardo al ciclo internazionale. La Fed in passato ha deciso in base a un ordinamento lessicografico dei rischi: la nostra valutazione è che la Banca centrale sia disposta nel 2015, come nel recente passato, a rischiare di essere in ritardo piuttosto di trovarsi in una situazione di rallentamento congiunturale a cui non potrebbe rispondere efficacemente.

In una circostanza di conflitto fra gli obiettivi su prezzi e occupazione, il peso generalmente limitato delle condizioni internazionali diventa al margine più significativo, soprattutto in un contesto di ampia incertezza. D’altra parte, invece, il FOMC potrebbe muoversi sul sentiero che aveva preparato da molti mesi, con un rialzo a settembre (questa era la nostra previsione fino a poche settimane fa), sulla base dei principi di gestione dei rischi in caso di obiettivi in conflitto descritti a fine 2014.

L’economia è ormai vicinissima alla piena occupazione, mentre l’inflazione è lontana dall’obiettivo del 2%: in questo caso, i rischi di un rialzo anticipato sono contenuti proprio perché la piena occupazione dovrebbe esercitare un’attrazione verso l’alto della dinamica dei prezzi. Il 17 settembre avremo un punto in più sulla curva della funzione di reazione della Fed in condizioni di conflitto fra i suoi obiettivi.

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