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Verdini nel PD? No way!

Denis Verdini

Questo 19 gennaio 2016 porta con sé una strana, quanto mai inquietante affermazione da parte del Senatore Denis Verdini. Sì, il famoso tassinaro di Maurizio Crozza. No signori, non è un personaggio inventato, è il famoso e potente braccio destro di Silvio Berlusconi. Il creatore e distruttore di equilibri delicati in Parlamento.  Aveva detto, infatti, che lui era “il taxi” che portava da Berlusconi a Matteo Renzi. E già lì ho avuto il mal di pancia.

Oggi, il Senatore toscano, forse anche lui folgorato sulla via che va a Firenze, come molti, troppi, novelli Paolo da Tarso, dice “il mio movimento Ala alle prossime elezioni non sarà una componente del Pd, ma qualcosa che si affilia” come riportato sul blog di Gad Lerner. E qua ho avuto un giramento di testa.

Ci tengo a dire solo una cosa, nel modo più educato e onesto possibile e con un pizzico di ironia, se permettete (meglio ridere che piangere…)

Caro Denis, tu sei incompatibile con i valori e la storia di questo partito, il Partito Democratico. Per te non può esserci né affiliazione (assurda parola… Non siamo una loggia massonica o un’associazione qualsiasi) né iscrizione. E questo vale anche per il tuo seguito. Hai contribuito per oltre un decennio al declino sociale, politico e morale di questo Paese. E certo, non ne hai solo tu la colpa, ma una grande responsabilità sì. Sei stato un avversario per noi, e lo rimarrai.

In questo momento immagino una scena importante e densa di pathos, di uno dei film più belli mai fatti, e di successo. Vedo un percorso stretto stretto davanti a noi (militanti del PD e gente di sinistra). Lo percorriamo con cautela perché ogni passo è foriero di incertezza. Proseguiamo con grande coraggio nel buio (la situazione attuale della Politica) e sì, davanti a noi c’è una minaccia. Un’entità infuocata, pericolosa, il cui abbraccio è per noi mortale. E allora non posso che usare le parole di un personaggio, lui sì di fantasia, ma altamente credibile e incoraggiante in questa circostanza:

“TU NON PUOI PASSARE!”

 

 

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