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Tempa Rossa, lo scandalo sono le leggi-provvedimento

onore al ministro guidi per le pronte dimissioni. ma mentre la indagine giudiziaria farà il suo corso, così come la mozione di sfiducia delle opposizioni, rimane il problema di fondo: le c.d. leggi – provvedimento. si tratta di quegli atti normativi che solo formalmente sono delle leggi, avendo sostanzialmente carattere di provvedimento. approvati dal parlamento sono portatori di decisioni atte a regolare situazioni specifiche e, come tali, risultano privi dei caratteri della generalità ed astrattezza che, secondo sacri testi, qualificano una legge.  il nostro sistema legislativo ne fa quotidiana indigestione in quanto è il modo più diretto e rapido per risolvere problemi e tutelare interessi concreti. la palla passa dal governo al parlamento (come nel caso tempa rossa) e quello che poteva essere un problema amministrativo/imprenditoriale più o meno insormontabile si scioglie in un secondo, con una norma ad hoc. la prima repubblica ne abusava, la seconda non ne è da meno. ogni legge – provvedimento è portatrice di interessi circostanziati e trova evidenza solo grazie all’efficace lavorio di lobby e gruppi di pressione. tempa rossa è esplosa per le intercettazioni che hanno reso pubblico l’ambiente che ha agito per ottenere la legge, ma dietro ogni legge – provvedimento c’è un nome e un cognome, non solo del firmatario. questa – in uno stato di diritto basato sulla separazione dei poteri – è la pietra dello scandalo, che non se non viene rimossa è destinata prima poi a causare nuove vittime.

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