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JuniOrchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, da 10 anni a fianco dei giovani musicisti

Pochi si sono accorti che in queste settimane la Juni, l’orchestra giovanile dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ha compiuto dieci anni. Diventata (quasi) teenager, l’Accademia ha celebrato l’occasione con un concerto straordinario nella Sala Santa Cecilia.

Dieci anni insieme quindi, 85 nuovi iscritti ogni stagione, 4 gruppi orchestrali dai 4 ai 21 anni costituiti rispettivamente da 20, 80, 110 e 120 iscritti per l’anno in corso, per un totale di 850 ragazzi che nella propria esperienza hanno potuto inserire anche quella della JuniOrchestra dell’Accademia di Santa Cecilia. Quando l’idea di un’orchestra giovanile iniziò a prendere corpo, erano tempi in cui la didattica della musica, dopo uno sguardo complice al resto d’Europa, si era da poco strutturata con più metodo. Un gesto lungimirante, cui va riconosciuto il merito all’allora Presidente Bruno Cagli, a Francesco Storino, e poi Gregorio Mazzarese, Antonio PantaneschiSimone Genuini, che per primi hanno diretto i ragazzi, e a tutti coloro che negli anni hanno messo in gioco professionalità ed entusiasmo. Uno staff nutrito, in grado di coprire gli aspetti artistici e logistici di un progetto che, negli anni, ha coinvolto centinaia di bambini e ragazzi. Oggi le orchestre sono quattro e ogni fascia d’età ha il suo obiettivo da raggiungere, dalla scoperta dello strumento al prendere confidenza con il suonare insieme, fino alla scelta professionale. Un percorso formativo importante, anche per tutti i valori trasmessi attraverso la musica e alla disciplina che essa implica, sostenuto e potenziato da Michele dall’Ongaro – attuale Presidente – per andare incontro, tutti insieme, a nuove entusiasmanti avventure musicali.

E’ importante sottolineare che tutte le grandi orchestre del mondo hanno una sezione giovanile, un vivaio in cui formare gli strumentisti ed anche i direttori d’orchestra del futuro. La Juni si distingue dalle altre perché le sue qualità sono tali che si regge anche sul contributo di importanti aziende privati nazionali ed internazionali.

 

 

Analisi, commenti, scenari

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