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Cosa dice la Chiesa della prima eutanasia praticata su un minore in Belgio

Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ribadisce ancora una volta che “la vita è sacra e deve essere accolta sempre”. E’ questo il primo commento delle gerarchie italiane a quanto accaduto in Belgio, dove – per la prima volta nella storia dell’umanità – a un minorenne di 17 anni è stata praticata l’eutanasia, con il consenso dei genitori. Bagnasco non ne fa una questione di fede, perché se è vero che c’è la preoccupazione “come cristiani”, è anche vero che questo è un “segnale di morte che sconvolge il senso vero dell’umano”. Da qui l’appello rivolto a tutti, non solo ai credenti ma anche a chi “dà un valore sacro alla vita in un senso più laico”.

“E’ UN ABUSO, UN CRIMINE”, DICE IL CARD. SGRECCIA

Intervistato dalla Stampa, il cardinale Elio Sgreccia (nella foto), già presidente della Pontificia accademia per la vita e tra i massimi esperti di bioetica, non usa mezze parole e dice che si tratta “di un abuso su un minore, un salto nell’abisso. In Belgio lo Stato decide la morte di un ragazzo mascherandola da terapia consensuale”. Sgreccia non è sorpreso, “ci aspettavamo questo abominio”, dice. Il problema, “l’ipocrisia ulteriore”, è “la formula del consenso alle cure. Un crimine”, perché “si equipara l’atto deliberato di dare la morte a un minorenne a una terapia per portare sollievo al malato. Ad aggravare il quadro è la bugia della consapevolezza. Si attende una liberatoria del paziente, come quando gli viene richiesto di acconsentire alla somministrazione di un purgante”.

LA POSIZIONE DEL PAPA

La posizione del Papa sulla questione è nota. Nel discorso tenuto dinanzi all’Associazione medici cattolici italiani, nel novembre del 2014, aveva osservato come ormai “il pensiero dominante propone a volte una falsa compassione, quella che ritiene sia un aiuto alla donna favorire l’aborto, un atto di dignità procurare l’eutanasia, una conquista scientifica produrre un figlio considerato come un diritto invece di accoglierlo come dono; o usare vite umane come cavie di laboratorio per salvarne presumibilmente altre. La compassione evangelica invece è quella che accompagna nel momento del bisogno, cioè quella del Buon Samaritano, che vede, ha compassione, si avvicina e offre aiuto concreto”.

LA RESISTENZA DELLA CHIESA BELGA

La Chiesa belga aveva avversato in ogni modo il disegno di legge che prevedeva l’eutanasia per i minori. Lo ricorda sul Corriere della Sera Ivo Caizzi, osservando come la chiesa cattolica belga “cercò inutilmente di contrastare in ogni modi l’approvazione. I rappresentanti delle altre comunità religiose (protestante, musulmana, ebraica, ortodossa) si schierarono compatti in appoggio al Vaticano. Contenuta fu invece la reazione durante il dibattito parlamentare perché i belgi mantengono una tradizione di rispetto delle libertà individuali degli altri, al di là delle proprie convinzioni personali”.

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