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Casalino leak. Se è vero l’audio choc, Conte non può non risponderne

Alcuni quotidiani scrivono di un audio in cui il portavoce del presidente del Consiglio parla con toni assai poco istituzionali (eufemismo!) dei tecnici del Mef indirizzando l’interlocutore – un giornalista, si presume – a raccontare della linea dura del Movimento grillino contro lo staff di Tria. La notizia è enorme e difficilmente può essere silenziata. Se sarà confermata, ovvero se non sarà smentita.

Rocco Casalino sin dall’inizio si è proposto come il commissario politico del governo. Lui il capo, Conte il portavoce. Uno scambio di ruoli che quotidianamente causa non pochi imbarazzi nel governo. Ogni volta che c’è una riunione importante e bisogna scrivere un comunicato si racconta che la “linea” di colui il quale ha giurato al Quirinale venga regolarmente rettificata dal portavoce. La questione del compenso economico di Conte inferiore al suo collaboratore più importante è un dettaglio, il meno rilevante e preoccupante. Il presidente del Consiglio (anche Di Maio?) è “ostaggio politico” di una persona che gli è stata imposta e che detta l’agenda sulla base di indicazioni che non nascono a Palazzo Chigi.

Se la registrazione è vera si determina una questione politico-istituzionale gigantesca. O Casalino ha parlato a nome di Conte (e uno fra Conte e Tria dovrebbe dimettersi) oppure Casalino agisce fuori dal mandato di Conte (e uno fra Conte e Casalino dovrebbe dimettersi). Certo, si può andare avanti con una alzata di spalle facendo un po’ di ammuina. Il problema resta però e se non risolto si aggraverà. E le polemiche di questi giorni per Conte e i pentastellati potrebbero essere in confronto un ricordo felice.

(PS: il Quirinale rifugge dall’idea di interferire ma è sicuro che non ci sia nulla da dire? È sufficiente l’idea di aspettare qualche giorno per magari spiegare quanto sono preziosi gli uomini del Mef e che la loro indipendenza non si tocca? Una riflessione seria è garbatamente suggerita)

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