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Gli Usa in Libia. La versione di Formiche trova conferme

serraj

Africom torna in Libia. La scelta delle forze armate degli Stati Uniti era stata anticipata da Formiche.net e adesso è confermata dall’agenzia stampa Nova. Una fonte dalla sicurezza di Misurata conferma all’agenzia italiana, sempre molto informata sul quadro libico, una notizia che Formiche.net aveva pubblicato il 13 aprile attraverso un’informazione arrivata da Tripoli, dagli ambienti del Consiglio presidenziale libico. Un gruppo di militari statunitensi sarebbe arrivato nei giorni scorsi in Libia, via mare, proveniente dalla vicina Tunisia.

Secondo la fonte di Nova, diversi soldati statunitensi hanno raggiunto la città portuale di Misurata a bordo di hovercraft che provenivano “probabilmente da una nave militare d’appoggio stanziata al largo della città libica”.

Gli stessi mezzi erano stati usati (e fotografati) il 7 aprile, quando il comando del Pentagono in Africa (Africom) aveva annunciato il trasferimento temporaneo di un contingente militare statunitense per ragioni di sicurezza.

Misurata è la città-stato che difende le posizioni del governo onusiano insediato a Tripoli dall’aggressione del signore della guerra dell’Est libico, Khalifa Haftar. Il ritorno di un contingente militare americano sul territorio libico, nel principale centro di coordinamento delle forze anti-Haftar, conferma una lettura più equilibrata dell’impegno americano sul dossier Libia, dopo che la scorsa settimana era stata diffusa la notizia di una telefonata in cui Donald Trump aveva riconosciuto un ruolo nella lotta al terrorismo a Haftar (seguendo la sua retorica dietro al tentato scacco su Tripoli). Con la successiva smentita.

A Misurata è presente anche un contingente italiano, paracadutisti della Folgore schierati a supporto dell’ospedale militare fornito tre anni fa per assistere le operazioni con cui i miliziani locali, supportato dalla copertura aerea americana, hanno sconfitto lo Stato islamico libico arroccato a Sirte.

La missione delle forze americane in Libia ha uno spettro ampio: si passa dalle attività di anti-terrorismo (le spurie locali dell’IS hanno rialzato la cresta: disperse nelle aree desertiche a sud della costa, hanno approfittato di queste tre settimane di scontro per tornare a farsi vive); ma anche il supporto militare ai diplomatici e in generale una presenza nell’ottica della stabilità regionale.

(Foto: AfriCom, immagine di repertorio di un’hovercrat della 15th MEU dei Marines)

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