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Kim guida la Commissione militare. Sorpresa di Natale in arrivo per Trump?

Il satrapo nordcoreano Kim Jong-un ha presieduto ieri la riunione della Commissione militare centrale (Cmc) del Partito, e la propaganda del regime ha fatto girare con forza le foto del leader che coordinava la riunione.

È stata la prima volta che la Cmc si è riunita alla vigilia di un plenum di partito durante l’era di Kim Jong Un, e tutto arriva in un momento particolarmente delicato. Pyongyang ha dichiarato rotto il sistema negoziale con gli Stati Uniti e ha minacciato di spingere con ancora maggiore forza il programma nucleare — mentre la denuclearizzazione è il tema dei contatti Usa-Nord.

Una situazione che in generale mette in difficoltà Kim, almeno in parte, dato che era stato lui ad avallare l’avvio della stagione negoziale con gli incontri (tre) faccia a faccia con Donald Trump e a scommettere sul fatto che i negoziati avrebbero intanto permesso al Nord di riconquistare parte del proprio mercato e avviare una stagione di “prosperità” per il Paese.

Poi, sulla denuclearizzazione si sarebbe discusso. Almeno nella mente del dittatore nordcoreano, perché per gli Stati Uniti questa dinamica non è mai stata in discussione in realtà. Washington voleva vedere l’avvio dell’annientamento del programma prima di iniziare il sollevamento delle sanzioni. Tanto che Russia e Cina — attori interessati che si sono riavvicinati al dossier in questa fase di difficoltà americana — stanno provando un’azione di disturbo in sede Onu cercando di far passare una risoluzione per aiutare il Nord ed eliminare qualcuna delle sanzioni internazionali come riconoscimento per i buoni propositi di Kim.

La riunione guidata dal satrapo, secondo gli esperti, significa che Kim sta cercando di rafforzare ulteriormente il ruolo dell’organismo e stabilire il tono giusto per l’agenda del plenum del partito convocando una riunione della CMC proprio prima del plenum del partito. Ieri in cima all’agenda dell’incontro guidato da Kim tra i gerarchi del partito c’erano “questioni fondamentali per lo sviluppo continuo di capacità di difesa nazionale autodifesa in modo accelerato”. Queste “questioni fondamentali” saranno anche all’ordine del giorno principale del plenum del partito.

La riunione plenaria è attesa per i prossimi giorni, ed è possibile che dal vertice esca quella che Pyongyang ha definito la “sorpresa di Natale” per gli Stati Uniti. Come ha scritto Vincent Lee sulla Reuters, siamo davanti allo “spettro” di un nuovo confronto tra Pyongyang e Washington. Una situazione che incombe su una serie di incontri tra Cina, Giappone e Corea del Sud programmati per questa settimana, con rischi crescenti che le azioni nordcoreane possano avviare una catena di eventi tale da porre fine a una distensione e ribaltare i recenti sforzi diplomatici.

Un colpo anche per Trump, che aveva scommesso le sue capacità di negoziatore sui contatti con Kim. Un tentativo per fare un accordo, non necessariamente una pace duratura, con un nemico storico dell’America da poter rivendere elettoralmente in vista delle presidenziali del 2020.

 

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