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La società civile per la sostenibilità. L’iniziativa di Prioritalia e ASviS

Dalla lettura ragionata dell’Enciclica papale, il contributo di Prioritalia con ASviS per l’evoluzione culturale necessaria a raggiungere gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030. L’intervento di Filippo Salone, public affairs Fondazione Prioritalia e Coordinatore Gdl 16 ASviS

“La capacità di mobilitazione delle organizzazioni della società civile secondo i principi della sussidiarietà è fondamentale per spingere gli stati, gli organismi sovranazionali e le imprese a perseguire una visione globale delle attività umane centrata sulla sostenibilità e l’equità anziché sulla ricerca del potere e del profitto fine a sé stessi”.

È una delle chiavi di lettura che emergono dal Quaderno ASviS “Fratelli tutti alla luce dell’Obiettivo 16 dell’Agenda Onu 2030”, pubblicato in occasione della Giornata internazionale del multilateralismo e della diplomazia al servizio della pace, sabato 24 aprile 2021, che sarà presentato alla presenza di personalità istituzionali e religiose con un evento organizzato dall’Alleanza con l’Ambasciata italiana presso la Santa Sede oggi 22 giugno a Roma

Il documento, nato su impulso di Prioritalia, coordinatore del gruppo di lavoro dell’ASviS sul Goal 16, è stato realizzato grazie ai contributi di diversi componenti aderenti e di autorevoli esperti esterni che, ciascuno per la propria area di competenza, hanno analizzato un tema del testo papale mettendolo in relazione ai target e ai principi del Goal 16, volto a promuovere società pacifiche e più inclusive per uno sviluppo sostenibile; offrire l’accesso alla giustizia per tutti e creare organismi efficienti, responsabili e inclusivi a tutti i livelli. 

Un vasto lavoro collettivo che si propone come una “lettura ragionata” dell’Enciclica FT aperto dall’introduzione del cardinale Peter Turkson, prefetto del dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale e presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace.

Papa Francesco nell’Enciclica Fratelli tutti, punto di riferimento per credenti e non credenti, indica la strada per rafforzare la pace, il multilateralismo e la solidità delle istituzioni, a partire da un approccio di sviluppo umano integrale che passa dal richiamo alla “migliore politica” in grado di tradurre i bisogni dei popoli, comporre le crisi e includere aree e persone ai margini. La sua Enciclica è un manifesto che ci chiama al massimo impegno per rispondere alle sfide del nostro tempo in nome del dialogo e dell’incontro virtuoso tra tutte le diversità: uno sprone all’agire politico e civile inteso come vocazione a mediare la complessità delle diverse posizioni in campo per il raggiungimento del bene comune. 

La necessità di costruire una visione sistemica del bene comune, partendo da una visione globale basata sui principi della sostenibilità e dell’equità, passa quindi dal civismo, dall’agire politico degli individui nella società: “tante aggregazioni e organizzazioni della società civile aiutano a compensare le debolezze della Comunità internazionale, la sua mancanza di coordinamento in situazioni complesse, la sua carenza di attenzione rispetto a diritti umani fondamentali e a situazioni molto critiche di alcuni gruppi – si legge nell’Enciclica al punto 175 –. Così acquista un’espressione concreta il principio di sussidiarietà, che garantisce la partecipazione e l’azione delle comunità e organizzazioni di livello minore, le quali integrano in modo complementare l’azione dello Stato. Molte volte esse portano avanti sforzi lodevoli pensando al bene comune e alcuni dei loro membri arrivano a compiere gesti davvero eroici, che mostrano di quanta bellezza è ancora capace la nostra umanità”.

Dalla relazione tra gli obiettivi del Goal 16 e l’Enciclica emerge dunque l’urgenza di usare le potenzialità della scienza, delle tecnologie, la capacità organizzativa e di rinnovamento culturale insita nell’intelligenza degli umani per affrontare le emergenze e la transizione del tempo presente. Una transizione che non può prescindere dal consolidamento delle istituzioni e della governance globale e mirare a mettere in pratica i principi esplicitati nelle varie dichiarazioni internazionali – sui diritti umani, la giustizia, la pace, la democrazia, l’ambiente – che per buona parte dell’umanità oggi purtroppo valgono solo sulla carta, visto il forte radicamento di regimi autoritari e non democratici.

Un impegno anche per la comunità manageriale, di cui Prioritalia è espressione culturale, che nella cornice della sussidiarietà, entro cui le associazioni di rappresentanza si muovono, passa dalla progettualità che lega la ricerca di una nuova “etica digitale”, la rigenerazione civica, l’educazione alla sostenibilità.

Il Quaderno ASviS “Fratelli tutti alla luce dell’Obiettivo 16 dell’Agenda Onu 2030”
L’Enciclica papale Fratelli Tutti

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