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Non così in fretta, Pechino! Tutti i problemi dell’industria della difesa

Un rapporto del think tank statunitense Rand smorza gli entusiasmi cinesi: mancano competenze, materie prime, componenti avanzati e brevetti

La tecnologia oggi è come “il petrolio nel XX secolo e il carbone del XIX” e la catena di approvvigionamento dei circuiti integrati è quasi interamente nelle mani degli Stati Uniti e dei suoi alleati e partner come Corea del Sud, Taiwan e Giappone. Tradotto: la dipendenza della Cina dalle importazioni di alta tecnologia e la potenziale carenza di forza lavoro potrebbero rappresentare due grandi vulnerabilità per la sua industria della difesa nel prossimo decennio. È la conclusione a cui sono giunti gli esperti della Rand Corporation, think tank statunitense, in un rapporto – “Assessing systemic strengths and vulnerabilities of China’s defence industrial base” – commissionato dal Congresso e completato nell’ottobre del 2021.

La Cina, da “fabbrica del mondo”, ha una capacità produttiva maggiore di qualsiasi altro Paese. Ma le mancano competenze, materie prime (per cinque minerali fondamentale per la difesa è dipendente dagli Stati Uniti e dai suoi alleati), componenti avanzati e brevetti nel settore della difesa. Inoltre, dipende anche dalla Russia, dall’Ucraina e, in una certa misura, dalla Francia, per gli aerei e i motori navali, che rappresentano la quota maggiore di tutte le importazioni di armi cinesi tra il 2015 e il 2020, secondo il rapporto.

I ricercatori affrontano anche la questione della governance. L’approccio centralizzato del Partito comunista cinese ha senza dubbio indicato la rotta all’intero governo dando pianificazione a lungo termine e incoraggiando la fusione militare-civile, strategia al centro degli sforzi di Pechino nella difesa ma anche nella caccia ai talenti e alle tecnologie all’estero. Tuttavia, l’approccio ha causato una scarsa protezione della proprietà intellettuale e ha significato una mancanza di trasparenza. Inoltre, ha portato a carenze nei costi, nel tempo e nei controlli di qualità e alla corruzione. “Anche il governo centrale cinese manca di trasparenza nelle sue imprese statali e negli altri fornitori” dell’industria della difesa”, scrivono gli analisti.

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