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Serve un Golden power più forte. L’annuncio di Garofoli

Nei prossimi giorni il governo interverrà sulla normativa ma anche sulle strutture, ha annunciato il sottosegretario Garofoli. Nelle scorse settimane era aumentato il pressing del Copasir dopo il caso Alpi Aviation

“Pensiamo ancora, tra i temi da affrontare, a quello del Golden power”. A dirlo è Roberto Garofoli, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, intervenuto al convegno “Il Policy advice italiano: caratteristiche e prospettive” alla Scuola nazionale dell’amministrazione. Il sottosegretario ha spiegato che “nei prossimi giorni il Governo interverrà nel rafforzare la disciplina del Golden power, ma anche le strutture amministrative preposte”.

LE RAGIONI DELLA MOSSA

“In un momento di fortissima tensione e incertezza internazionale, il delicato equilibrio tra l’esigenza di attrarre capitali stranieri e quella di mantenere il controllo su operatori strategici in alcuni settori economici vitali va perseguito ridefinendo alcuni aspetti e al contempo assicurando una maggiore adeguatezza delle strutture amministrative preposte”, ha dichiarato Garofoli.

Nel 2021 è stato registrato un trend di ulteriore crescita delle notifiche pervenute alla Presidenza del Consiglio: al 31 dicembre 2021 ne risultano 496 (di cui 458 istruttorie già concluse), a fronte delle 341 dell’intero 2020 con un incremento pari al 45% rispetto all’anno precedente, si legge nella relazione annuale dell’intelligence pubblicata a fine febbraio del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza. Tra i settori di più recente introduzione, quello della salute ha registrato in assoluto il maggior numero di operazioni notificate (121) nel corso del 2021, sebbene l’esercizio dei poteri nella forma di imposizione di prescrizioni e/o condizioni abbia riguardato un solo procedimento. Tra le notifiche pervenute nel corso del 2021, si sono inoltre affacciati anche nuovi settori, quali: il cloud computing, la microelettronica, la sensoristica, l’aerospaziale civile, il chimico e il siderurgico.

IL PRESSING DEL COPASIR

“Sebbene lo strumento dell’esercizio dei poteri speciali da parte del Governo sia stato esteso, in relazione alla particolare condizione che si è prodotta a causa dell’emergenza sanitaria causata dalla pandemia da SARS-CoV-2, resta comunque alto il rischio di penetrazione indesiderata da parte di soggetti stranieri nel tessuto produttivo del nostro Paese, caratterizzato da una prevalente presenza di piccole e medie imprese”, avvertiva il Copasir un mese fa nella sua relazione annuale.

“Le grandi realtà aziendali italiane sono dotate di strutture di gestione e procedure che consentono loro di individuare rischi connessi con il possibile ingresso di capitali stranieri nel proprio azionariato ed effettuare le dovute segnalazioni alla preposta struttura del Governo”, si legge nel documento. Per le aziende più piccole e le start-up la situazione però è “diversa:” “né sono dotate di strumenti organizzativi interni adeguati a monitorare i già richiamati rischi, né sembrerebbero sufficientemente monitorate”.

IL CASO ALPI AVIATION

Il Copasir ha definito “emblematico” il caso della Alpi Aviation di Pordenone, azienda di droni militari che, “attraverso una complessa e ramificata rete di partecipazioni, ha ceduto il 75 per cento delle proprie quote al controllo di due rilevanti aziende riconducibili alla Repubblica popolare cinese”. “Solo a posteriori”, recita la relazione, “tale operazione è stata identificata attraverso un’indagine condotta dalla Guardia di finanza che ha inviato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, per quanto di competenza, la documentazione utile per verificare se via sia stata un’omessa notifica, ai sensi della normativa sul cosiddetto golden power”. 

La scorsa settimana la Presidenza del Consiglio dei ministri ha notificato l’annullamento della vendita mentre deve ancora decidere sulla sanzione che potrebbe arrivare fino a 280 milioni di euro. “Il caso di Pordenone suggerisce di valutare un rafforzamento della disciplina connessa con l’esercizio dei poteri speciali, in particolare con riferimento alla fase del monitoraggio”, sostiene il Copasir.

VERSO IL MODELLO AMERICANO?

Come notavamo su Formiche.net, il trasferimento di tecnologia nel caso Alpi Aviation rimane irreversibile. Ma l’episodio sembra aver incentivato un potenziamento della normativa Golden power. E anche, come suggerisce il Copasir, del gruppo di coordinamento interministeriale di cui si avvale il presidente del Consiglio dei ministri per le valutazioni prodromiche all’esercizio dei poteri speciali seguendo il modello del Comitato per gli investimenti esteri negli Stati Uniti: “Tale organismo non si limita ad esaminare le transazioni notificate ma monitora attivamente tutte le operazioni di mercato che potrebbero essere volontariamente omesse”, si legge nel documento.

Una proposta, notavamo già alcuni mesi su Formiche.net, che sembra aver trovato d’accordo Palazzo Chigi, visto che il sottosegretario Garofoli ha spesso definito lo Stato “stratega” e si è detto convinto che il Gruppo di coordinamento che opera a Palazzo Chigi, “organo corrispondente al Cfius statunitense”, debba dotarsi di una struttura autonoma e stabile ad alta competenza tecnica.

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