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Tempest globale. Roma, Londra e Tokyo progettano il caccia del futuro

Si stringe la collaborazione nel comparto della Difesa tra Roma, Londra e Tokyo, concretizzatasi intorno al caccia di sesta generazione Tempest. Un cambio di paradigma che rappresenta una vera e propria internazionalizzazione del programma e avvicina ulteriormente la dimensione euro-atlantica all’Indo-Pacifico

Una collaborazione internazionale nella Difesa che unisce Roma, Londra e Roma. Il sistema di combattimento aereo di sesta generazione Tempest, partnership internazionale che vede il nostro Paese collaborare con Londra, Stoccolma e, recentemente Tokyo, è stato infatti al centro di un accordo tra Italia e Regno Unito, stretto nel corso della prima giornata del Farnborough international airshow 2022, per individuare potenziali aree di cooperazione tra le rispettive aziende nazionali, intesa rafforzata dal supporto garantito dal Segretariato generale della Difesa e dal ministero della Difesa britannico. Sul tema è intervenuto anche il segretario alla Difesa di Londra, Ben Wallace, che ha dichiarato: “Sono lieto che il Regno Unito, insieme all’Italia e al Giappone, stiano lavorando insieme a progetti simili sugli aerei da combattimento e dimostra i benefici delle nostre alleanze in tutto il mondo”. Il progetto prevede la realizzazione di un dimostratore entro i prossimi cinque anni, necessario per garantire l’entrata in servizio del Tempest per il 2035.

Collaborazione anglo-italiana

L’accordo prevede una collaborazione di Leonardo e BAE Systems, le aziende prime rispettivamente per il nostro Paese e il Regno Unito, per identificare aree condivise di collaborazione effettuando analisi congiunte su attività di reciproco interesse. Questa partnership si concentrerà in particolare sull’applicazione delle metodologie di progettazione Model based system engineering (Mbse) e sullo sviluppo congiunto di tecnologie abilitanti per la sovranità nazionale del futuro sistema. Nello stesso contesto Leonardo ed Elettronica stanno anche sviluppando attività dimostrative su sensori e sistemi avanzati in collaborazione con le controparti britanniche.

Le altre partnership

Quella sul Tempest, tra l’altro, non è l’unica collaborazione che vede il nostro Paese collaborare con la Gran Bretagna. Il ministero della Difesa britannico ha infatti allocato oltre due miliardi di sterline per l’aggiornamento degli Eurofighter Typhoon con l’European common radar system mark 2 (Ecrs Mk2), il sistema radar destinato al velivolo da combattimento. Questo progetto, infatti, vedrà la collaborazione tra BAE Systems e Leonardo.

Il Giappone sul Tempest

In questo contesto si inserisce anche il Giappone, che a margine del vertice Nato di Madrid aveva annunciato per voce del suo primo ministro, Fumio Kishida, l’intenzione di aderire al programma Tempest. Tokyo e Londra, tra l’altro, sarebbero vicini a un accordo per fondere insieme i rispettivi programmi per i caccia di nuova generazione Tempest e F-X. Il progetto, che nelle intenzioni dei due Paesi dovrebbe concretizzarsi entro la fine dell’anno, sarebbe orientato alla riduzione dei costi di sviluppo, oltre ad allargare il potenziale mercato del sistema all’Asia. La spinta a combinare i due programmi sarebbe guidata da Mitsubishi Heavy Industries, responsabile dell’F-X, e la britannica BAE Systems. Secondo quanto rilevato dal comandante della Royal air force britannica, il maresciallo dell’aria Mike Wigston, la Gran Bretagna starebbe “esplorando opportunità di collaborazione e condividendo le nostre competenze tecnologiche con una serie di partner internazionali, tra cui il Giappone e l’Italia”.

La “dottrina Abe”

A spingere il Giappone a questo avvicinamento verso l’Europa ha contribuito sicuramente anche la guerra in Ucraina, che ha preoccupato Tokyo sul fatto che potesse veicolare “lezioni sbagliate”, un chiaro riferimento alle mire di Pechino su Taiwan. Kishida ha inoltre più volte ribadito l’intenzione del governo nipponico a rafforzare significativamente i propri legami con i partner occidentali, attenendosi in questo al programma di sicurezza nazionale promosso dallo scomparso ex-primo ministro Shinzo Abe. L’adesione al Tempest, inoltre, avviene in concomitanza con l’aumento delle spese per la difesa del Giappone, con un budget che dovrebbe raddoppiare nel prossimo decennio.

L’intesa tra Roma e Tokyo

In questo, Farnborough è stata anche l’occasione per completare il “triangolo” tra Roma, Londra e Tokyo con l’accordo tra Leonardo e Mitsubishi Electric per lo sviluppo della sensoristica destinata al caccia Tempest. L’accordo prevede la realizzazione di un dimostratore di tecnologia radar Jaguar che dovrà soddisfare i requisiti del caccia di nuova generazione. Inoltre, le due società stanno anche verificando la fattibilità di una collaborazione sui sistemi Integrated sensing and non-kinetic effects & Integrated communications system (Isanke & Ics), una sorta di rete che dovrà mettere in collegamento tra loro i diversi sensori di sesta generazione del più ampio sistema del velivolo. Ad aprile, tra l’altro, l’incontro tra il nostro ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, e il suo omologo giapponese Nobuo Kishi, era servito per discutere di possibili sviluppi nella cooperazione nel settore industriale della Difesa e della sicurezza tra le quali una possibile collaborazione dell’industria italiana al caccia giapponese F-X, ora in procinto di confluire nel Tempest.

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