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Meloni? Dall’Ue il beneficio del dubbio. Parla Lété (Gmf)

Bruxelles, pur nutrendo ancora qualche riserbo, confida nella continuità della linea politica del governo Meloni per i dossier Ucraina e crisi energetica. L’Italia e l’Europa hanno bisogno l’una dell’altra, spiega Bruno Lété, senior fellow del German Marshall Fund a Bruxelles

“L’atteggiamento di Bruxelles, ma anche della Nato, al momento è quello di concedere al nuovo governo a guida Giorgia Meloni, il beneficio del dubbio. L’Unione europea, così come i singoli Stati membri, non hanno alcun interesse ad avviare una relazione di attrito con l’Italia”. Così Bruno Lété, senior fellow del German Marshall Fund a Bruxelles, commenta l’insediamento del nuovo esecutivo a Roma. Lété spiega a Formiche.net che “l’Italia ha bisogno dell’Unione europea ma anche l’Unione europea ha bisogno dell’Italia e del suo sostegno, per far fronte alla crisi energetica e al conflitto in Ucraina. Esiste ogni ragione – e la volontà politica – di mantenere relazioni positive e proficue”.

Le preoccupazioni per un governo di destra, in particolare per alcuni ministri, sono per ora equilibrati da chiari segnali del nuovo presidente del Consiglio italiano, a sostegno dell’Ucraina e dell’Alleanza Atlantica. A Bruxelles non è passata inosservata l’iniziativa del presidente francese Emmanuel Macron che, incontrando informalmente la premier ieri a Roma, ha lanciato un segnale forte, a livello europeo anche se quest’azione è al contempo sintomo di una crescente distanza tra la Francia e la Germania.

Secondo Lété, uno degli elementi che contribuisce a rassicurare Bruxelles su un futuro andamento atlantista da parte del nuovo governo in Italia sarebbe la netta maggioranza espressa al voto a favore di Fratelli d’Italia, posizionandosi come il primo partito nel Paese con il 26% dei consensi alle urne, con un ampio distacco sia dalla Lega (8,9%) che da Forza Italia (8,3%). Tuttavia, quello che non pare sia stato registrato all’estero del voto in Italia è l’alto tasso di astensionismo che ha caratterizzato le elezioni del 25 settembre: le meno partecipate nella storia repubblicana.

Bruxelles non vede dunque, almeno non a breve, grosse nubi all’orizzonte per quanto riguarda la continuità della linea politica italiana sul fronte del conflitto in Ucraina e gli sforzi per risolvere la crisi energetica. Tuttavia, gli scenari globali potrebbero essere in parte diversi quando si terrà il Summit Nato del 2023 a Vilnius, in Lituania. A breve ci saranno le elezioni di metà mandato negli Stati Uniti (8 novembre), è possibile che il Partito repubblicano conquisti la maggioranza sia del Senato che alla Camera dei rappresentanti, commenta l’esperto del Gmf a Formiche.net. Se questo dovesse accadere ci si aspetta che, anche a livello di Nato, venga rilanciata la richiesta di una maggiore condivisione delle spese di budget da parte degli alleati in Europa. Un aspetto sul quale Bruxelles nutre riserbo è il problema dell’immigrazione e come verrà affrontato dall’attuale governo. Tuttavia, la priorità adesso è l’unità dell’Europa nell’affrontare la guerra e la crisi energetica. In chiusura, Lété spiega che ci potrebbero essere divergenze su come arrivare alla conclusione della guerra: per gli Stati Uniti ci dovrebbe essere una chiara vittoria militare da parte dell’Ucraina, mentre è probabile che la Germania assuma una posizione più favorevole alla via diplomatica.

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