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La diga di Kherson prima e dopo la distruzione. Le immagini satellitari

Formiche.net pubblica in esclusiva le immagini satellitari della diga di Kherson prima e dopo la distruzione. I danni ambientali sono evidenti nella foto satellitari elaborate dal Politecnico di Torino

Le immagini della diga distrutta di Nova Kakhovka, nell’oblast ucraino di Kherson occupato militarmente dalle Forze Armate Russe, hanno fatto il giro del mondo. Secondo quanto riportato dalle autorità militari della regione di Kherson, più di 1400 persone sono state evacuate e sebbene al momento non paiono esserci vittime, l’agenzia di stampa russa Tass riporta almeno 7 dispersi nella regione.

In esclusiva, Formiche.net può mostrare le immagini di Planet, elaborate dal professor Piero Boccardo del Politecnico di Torino. Si tratta di elaborazioni satellitari che mostrano la diga prima della sua distruzione e il territorio circostante, e poi gli effetti della sua rottura e del riversarsi del flusso d’acqua nel perimetro attorno. L’elaborazione del professor Boccardo mette in evidenza, rendendolo più chiaro, come si distribuisca l’acqua nell’invaso creatosi con l’apertura della diga, e le correnti che si sono generate.

LA DIGA PRIMA E DOPO

LA CITTÀ DI KERSON PRIMA E DOPO

LE FOTO SATELLITARI

L’IMPATTO AMBIENTALE DELLA DISTRUZIONE DELLA DIGA

Negli scorsi giorni Zelensky aveva annunciato che il cedimento della diga ha causato la formazione di “una chiazza di petrolio di almeno 150 tonnellate (che viene trasportata dalla corrente verso il Mar Nero. Non possiamo ancora prevedere quanta parte delle sostanze chimiche, dei fertilizzanti e dei prodotti petroliferi stoccati nelle aree alluvionate finirà nei fiumi e nel mare”, che era ricorso poi al termine “ecocidio” per definire la supposta decisione russa di far saltare la struttura di cemento armato del bacino di Nova Kakhovka (qui tutti i dettagli).

Inoltre, secondo il ministro dell’Ambiente di Kyiv Ruslan Strilets il numero totale di tonnellate di petrolio inglobate dal flusso d’acqua proveniente dalla breccia oscilla tra le 600 e le 800. Non è ancora possibile fare una stima dell’impatto che questa contaminazione avrà sull’ecosistema locale.

AREE SOMMERSE DALL’ONDA PIENA DELLA DIGA

“Le immagini allegate (che sono le più recenti a 50 cm acquisite il 23 marzo 2023), mostrano le aree che sono state completamente sommerse dall’onda di piena dovuta alla distruzione della diga. Il cantiere navale, i depositi di gasolio e una parte del porto in cui si caricano inerti o sostanze chimiche (non è chiaro cosa siano i mucchi bianchi che si vedono). Non ci sono però immagini alla stessa risoluzione dopo l’onda di piena”, ha spiegato ancora il professor Boccardo.

Planet è uno dei leader mondiali nella fornitura di immagini satellitari. Grazie alla sua flotta che conta in orbita più di 200 satelliti, è in grado di acquisire ogni giorno un’immagine di ogni punto della Terra.

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